Il Presepio di Greccio di Giotto è la descrizione storica di quello che viene considerato tradizionalmente il primo presepe della storia, quello realizzato da San Francesco a Greccio (Ri) la notte di Natale del 1223. I “Vangeli dell’Infanzia” di Luca e di Matteo, che descrivono le vicende della Nascita di Gesù, costituiscono il nucleo delle rappresentazioni della Natività. Gli episodi principali sono la nascita povera di Gesù “in una mangiatoia perché non c'era per essi posto nell'albergo l’adorazione dei pastori, che rappresentano la parte più emarginata del popolo d’Israele e la visita dei Magi venuti da oriente seguendo la stella, simbolo dei pagani che manifestano la loro fede in Gesù Bambino. Con i Magi si identificavano i cristiani dei primi secoli quando decoravano, a partire dal III secolo, con questa scena, le pareti delle catacombe romane e i sarcofagi, oppure quando arricchivano la scena della Natività con elementi allegorici come il bue e l’asino, che, sulla scorta della profezia di Isaia (“Il bue conosce il proprietario e l’asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende”), divennero simbolo del popolo ebreo e dei pagani. Dal desiderio di San Francesco di far rivivere la nascita di Betlemme, coinvolgendo la gente del popolo convenuta a Greccio (Rieti) la notte di Natale del 1223, prese vita la bella tradizione del presepe, che tanto si è imposta nella pietà e nell’arte cristiana. L’episodio fu dipinto da Giotto in un affresco della Basilica Superiore di Assisi
Molti artisti si sono cimentati su questo soggetto in ogni latitudine, con ogni tecnica, trasponendo nelle opere la loro sensibilità e la spiritualità del loro tempo. Potrebbe essere altrettanto interessante considerare, invece, alcuni particolari, solitamente poco notati, ma che sono ricchi di significato. Le rovine di antichi edifici, che si vedono in molte rappresentazioni della Natività, ad esempio, non sono semplici notazioni paesaggistiche e ancor meno anacronistiche anticipazioni del gusto romantico. Esse derivano da una tradizione, riferita da Jacopo da Varazze (1228 ca. – 1298) nella Legenda Aurea, che riferisce della credenza dei pagani che il Tempio della Pace a Roma sarebbe crollato solo quando una vergine avesse partorito. Queste rovine assumono pertanto un significato simbolico, indicando come l’eternità e la pace non riposino nelle forze dell’uomo, ma siano nelle mani del “Principe della pace”
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Molti artisti si sono cimentati su questo soggetto in ogni latitudine, con ogni tecnica, trasponendo nelle opere la loro sensibilità e la spiritualità del loro tempo. Potrebbe essere altrettanto interessante considerare, invece, alcuni particolari, solitamente poco notati, ma che sono ricchi di significato. Le rovine di antichi edifici, che si vedono in molte rappresentazioni della Natività, ad esempio, non sono semplici notazioni paesaggistiche e ancor meno anacronistiche anticipazioni del gusto romantico. Esse derivano da una tradizione, riferita da Jacopo da Varazze (1228 ca. – 1298) nella Legenda Aurea, che riferisce della credenza dei pagani che il Tempio della Pace a Roma sarebbe crollato solo quando una vergine avesse partorito. Queste rovine assumono pertanto un significato simbolico, indicando come l’eternità e la pace non riposino nelle forze dell’uomo, ma siano nelle mani del “Principe della pace”
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Ciao se ti interessa uno scambio di link, lasciami un commento nella sezione che gli ho dedicato!
RispondiEliminahttp://follerumba.blogspot.com/
Ciao e Buon Natale da FolleRumba!
Buongiorno Rosy...
RispondiEliminaOgni opera un incanto... e un'emozione!
Io, personalmente, adoro il Durher...
Ti auguro buonissima giornata!
Che belle!
RispondiEliminaHai postato delle Natività, una più bella dell'altra.E' stato un piacere!
RispondiEliminaTi ringrazio del pensiero che hai avuto per me, con il calendario: un pensiero davvero speciale.Mi sembra che Paola ti ha gia fatto gli auguri anche da parte mia ma, rinnovo,
tanti cari auguri a te e famiglia. A presto.
Ciao, il Tuo blog è splendido, con tutte queste meravigliose opere d'arte, la musica,la neve.....sei grande Rosy!
RispondiEliminaTantissimi auguri a Te e Famiglia per un sereno Natale in allegria!
Giacchè Janas l'artista, poichè c'è n'è un'altra parimenti brava, ci ha accomunati
RispondiEliminanell'ultimo post ti porgo gli auguri di serene feste a te ed ai tuoi cari
Ciao cucù ...
Sei una vera artista,Rosy.
RispondiEliminaMeravigliose le opere postate!!!
Ho provato forti emozioni e ti porgo l'animo...
Auguri vivissimi.
non sapendo quando potrò ripassare, visti gli impegni festivi e le corse per i regali di questi giorni, passo ora a farti i miei MIGLIORI AUGURI di Buon Natale ... un abbraccio ^______________^
RispondiEliminaBuon Natale Rosy!! Arianna
RispondiEliminaBuone feste di cuore e buon 2009!
RispondiEliminaGiorgio.
que la navidad nos llene de alegría
RispondiEliminapreciosas imágenes
s
Amor, che sorpresa! Auguroni e buon Natale e buon 2009.
RispondiEliminaBacio!
e' come sempre incantevole la carrellata di opere d'arte che ci proponi!
RispondiEliminae' sempre un piacere visitarti e sono felice del tuo passaggio sul mio blog!
felice 2009!
p.s.facebook e' un social network,perche' non ti iscrivi?ho creato il gruppo delle ''creative napoletane'' potresti farne parte...
baci
ti ho mandato una mail per come iscriverti a facebook!fammi sapere
RispondiEliminaBuon 2009.
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