Giovanni Boldini (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931)
Era un artista ultra chic, in in suo modo particolare, specialmente quando ritraeva lungiformi signore dell'alta società internazionale che appaiono dipinte come sotto un vetro traslucido. Esperto di quel mondo e della letteratura francese che lo ha rappresentato, interpretava molto bene la più alta eleganza femminile in un'epoca in cui era anche troppo rivestita dagli artifici dei sarti e delle modiste, figurativamente legata in pose ambigue che stanno tra il salotto e il teatro. Ma quei ritratti hanno un forte potere d'incanto: rivelano spontanee e sicure doti di pittore.
Le donne ebbero sempre un ruolo di primo piano nella sua vita, nel ritrarle egli ne esaltava le caratteristiche migliori, allungava gambe, mani, piedi per esaltare il fascino naturale.
Con la ricchezza e la celebrità non smise di impegnarsi nel lavoro, che programmava minuziosamente: ogni suo quadro era preceduto da schizzi, appunti e prove per ottenere la perfezione.
Le donne di Boldini, sono nature flessuose e disinibite che mostrano senza reticenza un modello di bellezza erudito e, spogliandosi, affermano la loro autodeterminazione di individui maturi e emancipati, pienamente consapevoli della propria femminilità.
Nature fantastiche e conturbanti, raggiungono eccitate lo studio dell'artista, impazienti di sfuggire al protocollo dei loro palazzi, di slacciare i rigidi corpetti di stecche di balena, per abbandonarsi, libere finalmente, nel tepore del boduar, di sentirsi loro stesse protagoniste, ammirate e soprattutto comprese, di fronte al “fauno”, a quel piccolo uomo al quale non sanno tacere i loro più reconditi desideri.
Boldini non le giudica, perché giudicarle significherebbe rinnegare la sua natura dissoluta ma, anzi, le incoraggia a esprimersi, raccoglie le loro confessioni, le loro angosce e le induce a riflettere sulla fatuità del tempo e dell’amore che vive di un solo attimo.
L’artista sa cogliere a volo quel momento, quello irripetibile, in cui la bellezza appare più sfolgorante e in cui le sue muse si mostrano più disinvolte e naturali. Eppure questi ritratti ricolmi di tanta bellezza sono spesso perturbati da un senso di provvisorietà, che aleggia velata, che freme nell’aria e negli sguardi ora struggenti, ora superbi o malinconici, di femmine insoddisfatte e irrequiete, colpevoli di vanità, complici compiaciute e sopraffatte da quella immagine certamente sconveniente che il genio italiano darà di loro. L’artista esalta il loro ego ritraendole spesso soltanto un attimo prima che, sopraggiungendo l’autunno della vita, la loro bellezza appassisca per sempre, che le loro foglie di rose profumate comincino a cadere. A volte, come uno stregone, raccoglie i fragili petali e con un gesto d’amore ricompone quei fiori appassiti restituendogli un attimo di eterna primavera.
Ci sono certi sguardi di donna
che l'uomo amante non scambierebbe
con l'intero possesso del corpo di lei.
Gabrielle D' Annunzio.
Grande artista,ne ho approfondito la conoscenza.
RispondiEliminaNON LO CONOSCEVO PROPRIO...
RispondiEliminaCHE IMMAGINI SUGGESTIVE HA DELINEATO DI QUESTE DONNE!
UN ABBRACCIO A TE CARISSIMA ROSY...
sono stata a Ferrara a vedere le sue opere. Grande!
RispondiEliminaMi sono piaciuti molto anche gli acquerelli
Molto molto bello! vedere questi ritratti è stato un piacere per i miei occhi...andrò a cercare altro di Boldini.
RispondiEliminaGrazie Rosy, a presto.
Lo conobbi tempo fa grazie a te! Ricordano l'Olympia di Manet, hanno la stessa sensuale spavalderia! Buon fine settimana da Arianna
RispondiEliminaGrazie stella.
RispondiEliminakaiske, mi fa piacere che hai conosciuto Boldini...un bacio.
Signora in rosso- certo che vedere le opere da vicino e tutta un'altra cosa...vero?
Cara Paola- il boldini amava molto le donne e le rendeva belle...Un caro saluto
Arianna ricordo...bello quel periodo...buona settimana a te Arianna.