Per conservare vivi e funzionanti i nostri rapporti con gli antichi maestri, in ultima analisi, è necessario forzarli. Questa lucida affermazione di Francis Haskell ci ricorda quanto sia difficile, per la storia dell'arte come disciplina scientifica, tenere in vera tensione il dialogo personale, intellettuale ed emotivo con le opere d'arte del passato.Anche per questo è importante ricordare che le più penetranti, pur se spesso le più forzate, interpretazioni di un artista sono state elaborate da altri artisti.

giovedì 23 aprile 2009

Artemisia Gentileschi


Autoritratto come allegoria della Pittura,
1638-39, Royal Collection, Windsor
Artemisia:una donna-Artista-indipendente
in un'epoca in cui questi tre termini
non potevano in nessun caso essere accostati.

Artemisia Gentileschi (Roma 1593 - Napoli 1652/53):pittrice romana (battezzata nella parrocchia di San Lorenzo in Lucina), nasce dal pittore Orazio Gentileschi, pisano allora trentenne, e da Prudenza Montone, che morì quando lei aveva dodici anni. Prima di sei figli (tutti maschi), viene istruita in tenerissima età alla pittura dal padre, seguace della maniera caravaggesca.
La sua figura si può dire che è ancora sconosciuta in Italia, ma molto amata e conosciuta all'estero, è stata riportata alla luce dalla corrente femminista.La sua forte personalità affascina anche i suoi quadri sono carichi di mistero.


Nascita di San Giovanni Battista Artemisia Gentileschi,
1633-35 olio su tela, 164 × 258 cm Madrid, Museo Nacional del Prado



Artemisia, ebbe tra l’altro, un lungo rapporto epistolare e di elevata stima con Galileo Galilei (1564/1642) il quale sottolineava nelle sue lettere, dissertazioni sul Dialogo sui massimi sistemi del mondo, tra scienza, astronomia e fisica. Artemisia, con il padre, vivono sulla scena teatrale di una Firenze illuminata dai nuovi eventi della scienza e culturali. La Roma degli anni 1621/1630, seguiva fortemente la pittura e lo stile di Caravaggio, e vede il periodo di ritorno alla città di Artemisia e di suo padre, ma è in questo eterno luogo ch’ella trova modo di alimentare la sua fiamma d’amore artistica per essere, poi, successivamente lanciata in Europa divenendo ben presto un gigante, tra i giganti, dell’arte proiettata al nuovo secolo a venire, il Settecento.






Autoritratto come martire (Emboltred evel merzherez) ,

1615, dastumad prevez




Danae, The Saint Louis Art Museum, Saint Louis, Missouri


Figlia del pittore Orazio Gentileschi, fin da piccola coltiva l'amore per la pittura, arte esclusiva degli uomini. Il padre la incoraggia e le insegnerà il suo mestiere,oltre a trasmetterle il profondo interesse per il Caravaggio.




Giuditta che decapita Oloferne, Galleria degli Uffizi, Firenze




“In piedi. Con la sinistra strappa la barba, e poi i capelli di Oloferne, steso, come inerme, sotto di lei. La mano destra ferma, e sicura della donna guerriera, stringe una scimitarra che in un solo attimo, sgozza l’uomo, il grande generale di mille vittoriose battaglie, il luogotenente del potente Re Assiro. Oloferne, aprendo la bocca, soffoca un urlo nel silenzio dell’impotenza, mentre, lentamente il velo della morte gli occhi gli appanna, come gelide nebbie che tutto occultano, ed è subito il nulla, un silenzio tombale, la spettrale visione di signora Morte… Oltre la tenda dell’accampamento che vede lo svolgersi del micidiale atto per mano di una donna e della sua fedele ancella, gli armati soldati sorvegliano il circostante campo, poiché nulla deve accadere al grande generale del Re. Non una parola, un gemito sembra trapelare, in una notte in cui la bella Selene brilla più intensamente del solito, e la grande Sirio, custodita dai suoi tre Dèi guardiani, dall’alto della volta profonda e senza confini, scruta gli umani comportamenti! Ma in vero… qualcosa di orribile, d’indefinibile ha reso i profili di un delittuoso atto, concepente e declamante la volontà divina, e la ferma concezione che la libertà non ha prezzo, deve essere riscattata con qualsiasi mezzo”.





Giuditta con la sua ancella, Palazzo Pitti, Firenze




Artemisa fu violentata dal pittore Agostino Tasso amico di famiglia.Orazio Gentileschi lo denuncia e cosi scoppiò lo scandolo.Il processo è vinto da Artemisa, Agostino è condannato a scontare una pena di alcuni anni.
Dopo lo scandolo, A, emigra a Firenze...dopo aver sposato un certo Pierantonio Stiattesi.A Firenze la pittrice riprende a dipingere elaborando una propria tecnica e isparandosi al Caravaggio. Anche se predilige tinte più violente con le quali crea in modo supremo giochi di luce ed ombra, facendo risaltare ogni particolare, specie delle stoffe e i drappeggi


Ester davanti a Ahasuerus



Viaggiò molto, fermandosi in diverse città anche per lunghi periodi (Genova, Napoli, Torino, Venezia, Londra).A Londra partecipò con il padre Orazio, pittore presso la corte di Carlo I, alla decorazione di uno dei soffitti della Casa delle Delizie della Regina Enrichetta Maria a Greenwich.Rimase a lungo a Napoli che divenne quasi sua città di elezione.Di questo periodo è la 'Nascita di San Giovanni Battista' (Madrid, Prado) che può anche essere definita una delle opere della maturità: si nota un cambiamento scoprendo intimità, commozione, toni caldi e luce incisiva.



Madonna con bambino (1610)



Oltre ai tanti amanti che le furono attrbuiti fonti numerose raccontano del suo grande amore con il musicista Nicholas Lanier con cui lui A,condivide la storia più importante.
Artemisia Gentileschi muore nel 1653. Nonostante le sue capacità, la sua reputazione e la sua importanza, su di lei non è stato scritto molto. Ciò che rimane della sua vita e della sua esperienza artistica sono 34 dipinti e 28 lettere.



Maddalena penitente, Artemisia GentileschiMisure 146,5 x 108;

anno 1615/6 circaFirenze, Palazzo Pitti

Susanna e i Vecchioni, 1610, collezione Schönborn, Pommersfelden


Ogni opera pittorica della Gentileschi denuncia chiaramente, tra le righe e nei vari soggetti, la triste esperienza, quell’episodio della sua vita che volente o no, trasparirà dalle decise linee dei suoi dipinti, cui colori intensi, a tratti tenebrosi, misteriosi, enigmatici sono un puro specchio della sua anima ferita, dell’animo gentile per sempre annullato, depauperato, depredato del vero, unico amore. Lo stesso che ogni fanciulla dell’umanità di ogni luogo e tempo, ha sempre sognato e desiderato concretizzare, coronare con il sponsale amore. I due saranno una sola carne, similmente che l’amore Divino in terra! Profonda analisi in chiave psicologica e psicanalitica del dipinto di Oloferne, esprime una manifestazione di un animo inquieto, desideroso di rivalse rispetto allo stupro subito. Ancora, nelle tele dipinte da Artemisia si contempla, spesso, che le sembianze delle formose, intrepide, energiche eroine che ivi compaiono, abbiano sembianze del volto che ritroviamo nel suo autoritratto che la vede martire. E la bellezza accattivante di femminili fattezze, sono sempre la trasposizione della bellezza armonica della stessa Artemisia.

Napoli vede l’ultimo luogo dell’attività artemisiana dal 1630 al 1653, tranne una breve parentesi inglese nel 1942. Finchè l’ultima goccia di un cero spense il proscenio della vita, per spalancare la via all’immortalità di Artemisia Gentileschi

Scopri Artemisia 3 anni fa attraverso Soloimmagini e ne rimasi affascinata e l'adoro.





Artemisia Gentileschi, Giaele e Sisara,
1620, Budapest, Szépmüvészeti Múzeum.








11 commenti:

  1. Post straordinario, rosy. Bravissima! L'ho molto apprezzato. Sei una persona dalle risorse incredibili.

    Sono proprio contenta di averti incontrata.

    Domani, torno a riguardarmelo con più calma.

    Bacioni!
    annarita

    RispondiElimina
  2. Cara Annarita, è stato un grande piacere anche per me conoscerti.

    Artemisia con la sua storia personale e con la sua pittura mi ha sempre affiscinata.

    L'adorai subito, il suo stile somiglia molto al Caravaggio...credo che la vita di entrambi sia stata molto sofferta...anche se i casi sono diversi.

    Ogni pittore, è un pò come il poeta, il primo con i suoi colori da voce a quello che sente...il secondo con i suoi versi dipinge il suo animo...


    Soloimmagini, mi ripeto l'amo tanto, sul primo blog gli artisti che postai ne erano più di cento, non sono riuscita a salvarne uno.
    Con tanta pazienza e sopratutto con tanto amore, sto rifacendo il cammino a me caro e sono anche contenta, perchè imparo di più e meglio.

    Ti abbraccio.
    Bacio rosy.Grazie!

    RispondiElimina
  3. Grande Artemisia e grande Rosy!
    Purtroppo le donne pittrici non sono molto conosciute!
    La Gentileschi era artista di straordinaria bravura e forza.
    Io l'amo molto. Grazie per questo post bellissimo e per le immagini... mi mancavano, queste!

    RispondiElimina
  4. ti consiglio il bellissimo romanzo di Anna Banti "Artemisia"un esempio raffinato di raccontare e un'immagine affascinante e creativa della protagonista.Patri

    RispondiElimina
  5. Concordo con Patri:). Il romanzo di Anna Banti è molto bello. L'ho letto che avevo 17 anni e l'ho riletto da grande più di una volta:)

    Baci
    annarita:)

    RispondiElimina
  6. La conoscevo, il quadro su Giuditta e Oloferne è quello che ricordo di più, è una scena molto forte! Però che padre aperto che aveva, vista l'epoca...per fortuna! Ciao, Arianna

    RispondiElimina
  7. Janas, sei adorabile, piano, piano, mi ricostruirò il mio soloimmagini...certo che, ci metto tanto amore.
    Artemisia l'amai immediatamente, anche se i suoi quadri somigliano tanto a quelli del Caravaggio, del resto lei andò a Napoli dove sapeva che l'avrebbe incontrato.
    Un bacio.

    RispondiElimina
  8. Domani, mi comprerò il libro, grazie
    Ciao carissimo anonimo.

    RispondiElimina
  9. Annarita, adesso lo leggerò anche poi ti farò sapere...quando i libri sono belli anche io li rileggo...pensa che mi sono letta per ben due volte...I pilastri della terra, di Ken Follet.. delitto e castigo tre volte...la prima volta avevo 16 anni l'ho riletto a 30 e a 50...ogni volta ho scoperto cose diverse che mi hanno dato nuovi pensieri...sarà che crescendo cambiamo e con noi i nostri pensieri o valutazioni...non so.

    Un bacio. rosy.

    RispondiElimina
  10. Ho fatto la tua stessa riflessione sul padre di Artemisia...
    Ciao cara Arianna.

    RispondiElimina
  11. Faccio una ricerca sulla Gentileschi e qui trovo alcuni dei suoi più splendidi capolavori!!!! Complimenti, a presto.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...