Per conservare vivi e funzionanti i nostri rapporti con gli antichi maestri, in ultima analisi, è necessario forzarli. Questa lucida affermazione di Francis Haskell ci ricorda quanto sia difficile, per la storia dell'arte come disciplina scientifica, tenere in vera tensione il dialogo personale, intellettuale ed emotivo con le opere d'arte del passato.Anche per questo è importante ricordare che le più penetranti, pur se spesso le più forzate, interpretazioni di un artista sono state elaborate da altri artisti.

lunedì 26 marzo 2012

JOSEPH MALLORD WILLIAM TURNER



William Turner, autoritratto, olio su tela, 1798
JOSEPH MALLORD WILLIAM TURNER nacque a Londra il 23 aprile 1775-1851- è forse l'artista inglese più originale e creativo. Figlio di un barbiere, cominciò a dipingere scene del Tamigi che scorreva sotto la sua casa, accanto alla bottega del padre e che esercitò un fascino indelebile sul ragazzo, anche in seguito. Lungo il corso di tutta la sua carriera, infatti, avrebbe sempre manifestato una predilezione per temi fluviali e marini.

Della sua infanzia si conosce poco, anche se è da ritenere che sia stata turbata dall'instabilità mentale della madre, tanto che finì con l'essere ricoverata.

Fortunatamente ebbe un buon rapporto col padre che lo incoraggiò quando scelse la difficile strada dell'arte.Era un ragazzo tanto promettente che nel 1790 appena quattordicenne ottenne una borsa di studio alla Royal Academy e creò opere che vennero accolte ed esposte alla Royal Academy, di cui entrò a far parte a solo ventisette anni.

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Covent  Garden, Londra, dove nacque Turner.
Veduta dipinta da Balthasar Nebot, 1750.

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Mentre era ancora impegnato con gli studi Turner cominciò a guadagnare i primi soldi copiando acquerelli di artisti famosi , per conto della cosiddetta " Scuola di Monro" in cambio di una modesta remunerazione.
Turner si rese conto che, se voleva guadagnarsi da vivere con i dipinti di paesaggi avrebbe dovuto viaggiare e vedere il mondo. I diari riferiscono dei suoi vasti interessi che lo portavano a ricercare luoghi non soltanto artisticamente stimolanti, ma anche ricchi di storia, cultura e significati sociali.
William Turner, veduta di Rochester- acquerello 

Le sue opere nel 1790 e il 1800 si suddividano in due categorie: gli acquerelli e le incisioni, ma a dargli popolarità e guadagno furono solo gli acquerelli.


Il talento di Turner trovò un secondo sbocco nel 1794, quando un suo acquerello- una veduta di Rochester- venne riprodotto in acquaforte. Il mercato di questo tipo di stampe era a quel tempo fiorente e Turner si affrettò a sfruttarlo. Vari giornali illustrati cominciarono a pubblicare incisioni tratte dai suoi dipinti, alcune vennero riunite in un libro agli inizi dell'ottocento. Grazie a questi successi Turner si rese presto economicamente indipendente.

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Pescatori in mare (1796), fu il primo dipinto  a olio  esposto da Turner

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Chiaro di luna
Chiaro di luna. (1797).
E' il secondo  importante
 dipinto a olio esposto
 da Turner e costituisce
un suggestivo effetti, di luce.

Formatosi nell'ambito della tradizione paesaggistica
inglese, caratterizzata dalla ricerca di esattezza e fedeltà al vero, lo stile di Turner si sviluppa
secondo una linea coerente e continua, che mette
in discussione fino alle estreme conseguenze tale tradizione , valorizzano il momento della percezione del reale. L'immediatezza di tale percezione è resa attraverso effetti di luce e di colore che annullano i contorni  delle cose, li sfaldano nell'impalpabilità dell'atmosfera, raggiungendo momenti di altissima tensione lirica.

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Un drammatico schizzo di Turner.
Qualche volta Turner fu testimone involontario di scene artisticamente "interessanti":  nell'ottobre del 1834,si trovava a Londra quando il palazzo del parlamento andò in fiamme. L'artista colse al volo
l'occasione, da una barca sul Tamigi buttò giù vari schizzi degli edifici che venivano divorati dalle fiamme, sapendo  che gli avrebbero fornito materiali per dipinti straordinari.



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Il dipinto passo per passo

1. ISOLE DI COLORE
L'occhio dell'artista è stato catturato dal tramonto che Turner  ha reso due volte, catturandone anche i riflessi sull'acqua. Ha cominciato preparando un disegno per posizionare precisamente l'"isola di colore" che deve essere mantenuta dall'inizio alla fine.Per la base i colori sono solo approssimati, con la predominanza del giallo limone, insieme al bianco di titanio e al blu cobalto. Malgrado il fatto che alla fine il rosso sangue brillante delle strisce di luce solare sia vermiglio, in questa fase l'artista ha usato la terra di Siena bruciata per enfatizzare,di fatto esagerare, quanto siano scuri. Così facendo è più facile mantenere l'esatta posizione di queste zone attraverso i passaggi.

2. LA PATINA
Poi ha cominciato a definire il cielo e l'acqua nel modo il più dettagliato possibile.L'orizzonte bluastro è realizzato attraverso vari strati di blu cobalto misto a bianco. Si aggiunge terra d'ombra bruciata per gli oggetti scuri sulla spiaggia e per quelli galleggianti sull'acqua. Per i tratti più importanti del dettaglio, il sole e il suo riflesso,ha mantenuto la tavolazza originale continuando semplicemente a dipingere e ridipingere in modo da creare una patina.

3. L'IMPASTO.
Alla fine vengono aggiunti il vermiglio e lo scarlatto per creare i rossi del tramonto ( lo scarlatto è un rosso più
delicato rispetto al solito rosso winsor). La cosa più importante in questa fase è stata realizzare l'impasto del tramonto, in cui Turner non aveva rivali.
Per raggiungere questi effetti spettacolari, riservava l'impasto più spesso ai colori più chiari ( per il sole l'artista ha applicato il colore con un pennello molto carico) contrastando la texture in rilievo con il sottile orizzonte blu, dove la pittura applicata leggermente si disperde nel cielo e nell'acqua.


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Concludiamo questa pagina dedicata all'artista con uno dei primi veri capolavori  di Turner.
Il molo di Calais, con pescatori francesi che escono in mare mentre arriva la nave postale inglese
1803.
Questo drammatico dipinto, di Turner è un'affascinante mescolanza di fatti veri e di fantasia.La scena ricorda l'arrivo dell'artista in Francia. Il viaggio attraverso la Manica era stato tempestoso e quando il postale o traghetto arrivò a Calais, il mare era troppo agitato per entrare in porto. Impaziente di sbarcare Turner si trasferì su una pilotina, abbastanza manovrabile da riuscire a giungere a riva, l'artista annotò: " Nostro arrivo a Calais. Quasi affondati". Lo scopo principale di Turner era di quello di rendere la scena nel modo più realistico e drammatico possibile e l'artista ci riuscì benissimo, pur essendo ancora agli inizi. il susseguirsi di onde corte che percuotono il molo è convincente e realistico. Altrettante autentiche appaiano le folate di vento che gonfiano le vele, mentre il drammatico sfondo tempestoso, dove la luce del sole appare a sprazzi qua e là, già presagisce la tendenza delle opere più tardi.
Turner lancia una malignità: Inghilterra e Francia erano da poco state in guerra  e l'artista mette in netto contrasto l'ordine marinaresco della nave inglese con la confusione che regna sulla barca francese tra cui gli occupanti litigano tra loro e non sono neppure  riusciti  ad alzare la vela.

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Pensiero

Nasce tremulo,
incede esitante.

Si ferma un istante
poi avanza sicuro.

Si libra lieve e ineffabile,
irraggiungibile e inafferrabile,
là dove non ci sono confini.

Annarita Ruberto

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