Per conservare vivi e funzionanti i nostri rapporti con gli antichi maestri, in ultima analisi, è necessario forzarli. Questa lucida affermazione di Francis Haskell ci ricorda quanto sia difficile, per la storia dell'arte come disciplina scientifica, tenere in vera tensione il dialogo personale, intellettuale ed emotivo con le opere d'arte del passato.Anche per questo è importante ricordare che le più penetranti, pur se spesso le più forzate, interpretazioni di un artista sono state elaborate da altri artisti.

mercoledì 10 marzo 2010

L'Arte Russa Al Tempo Degli Zar





Museo di Stato Russo di San Pietroburgo




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La pittura russa nella seconda metà dell'Ottocento

Come in altre nazioni europee, anche nella scena artistica russa della seconda metà dell'ottocento si affermarono due schieramenti opposti:il Realismo e l'Accademia.Seguendo l'esempio di altre scuole pittoriche, anche la Russia conosce la sua stagione realista. I pittori realisti cercano di rinnovare alla radice il linguaggio artistico, introducendo la grammatica del vero anche nei soggetti di storia antica o di matrice classica:modalità che avvicina la scena russa a quelle di molte altre realtà occidentali, a partire dalla Francia.
Ma il realismo russo trova la propria peculiarità , nel vincolo strettissimo che lega le scelte artistiche alle esperienze politiche " Per chi è privato delle sue libertà sociali", la letteratura è l'unica piattaforma dalla quale fa udire le grida della sua coscienza". In letteratura è questa l'epoca, straordinaria, di scrittori del calibro di Tolstoj, Turgenev,Dostoevdkij, che hanno avuto il merito di trovare il giusto equilibrio tra" etica" ed "estetica", componendo opere di sublime bellezza "Il vero talento ha, se possibile, due spalle", afferma Tolstoj " Una è l'etica e l'altra è l'estetica.
Se l'etica è troppo alta l'estetica è troppo bassa il talento si fa claudicante".E' proprio questo equilibrio , frutto del genio e di un'approfondita conoscenza tecnica, a mancare, invece, a gran parte dei pittori del tempo, le cui ambizioni non sono spesso supportate da sufficiente talento.
Se confrontati a quelli, altissimi, della letteratura, dunque, gli esiti della pittura sono, salvo qualche eccezione , più modesti

Il centro più all'avanguardia è Mosca, più aggiornata rispetto a S. Pietroburgo, grazie alla ricchezza, alla modernità degli eventi offerti dai teatri della città e alla maggiore apertura mentale del ceto medio mercantile che ne anima la vita culturale.
Protagonista della scena moscovita alla metà del secolo e significativo esempio per comprendere le scelte stilistiche di gran parte dei pittori del tempo è Vasillij Perov. Perov privilegia il contenuto a discapito della forma rielaborando cifre pittoriche già in voga negli anni precedenti e piegandole alle ragioni di un'opera dai forti contenuti sociali. Le sue tele dipinte negli anni sessanta danno voce ai più deboli E' il caso di processione di pasqua al villaggio.

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Vasillij Perov
Processione di Pasqua al villaggio
1861-Mosca Galleria Tret'jakov
Tela censurata per i contenuti, espressi, tra l'altro, con un realismo tanto immediato da non lasciar spazio ad alcun fraintendimento. Lo stile realista è per Perov un mezzo attraverso il quale raggiungere il proprio scopo: la denuncia sociale. L'arte di Perov si esaurirà molto presto , non saprà comprendere le novità delle nuove generazioni e si chiuderà in una pittura di genere del sapore aneddotico...

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Vasillij Perov
Ritratto di Dostoevskij-1872-Mosca Galleria Tret'jakov
...di buon livello restano invece, i sui ritratti , famoso quello di Dostoevskij, immerso nei suoi pensieri , la cui figura emerge dallo sfondo monocromo con straordinaria intensità Opere


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A Pub
Leonid Ivanovich Solomatkin (1837-1883)
Museo: Tretyakov Gallery
Vendor: Bridgeman Art Library

Nella scena moscovita, una sola figura sembra ritagliarsi un proprio spazio autonomo
e originale, aderendo alle medesime tematiche dei colleghi ma con modalità differenti: Leonid Solomatkin, Manca nell'opera di questo pittore -formatosi tra Mosca e San Pietroburgo senza, peraltro, portare a termine gli studi accademici - l'impegno sociale degli altri artisti del tempo.Solomatkin ritrae il popolo, ma lo fa solo con l'intenzione di ritrarre la società contemporanea, astenendosi dal giudizio Suoi riferimenti stilistici sono: sono le stampe popolari e la pittura della tradizione.Distrutto dall'alcolismo, Solomatkin brucerà il proprio talento e la propria esistenza nei bassifondi moscoviti, cercando di sopravvivere con i miseri proventi delle vendite delle sue tele, acquistate da un pubblico che ama il tono beffardo e derisorio
con cui egli ritrae la società contemporanea. Solomatkinè nato nel 1837, rimasto orfano poco dopo. In gioventù ha lavorato come pastorello e poi come carrettiere senza tetto, vendeva icone religiose.
Grazie a un tirocinio che vinse, cominciò, a lavorare come pittore. Solomatkin, è stato un pittore notevole, ma di breve durata. Nel 1860, si ritirò e si fermò ed è stato dimenticato.Opere

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Gli "ambulanti"
Nel 1869 Grigorij Mjasoedov propone,facendosi interprete di un'esigenza diffusa, la creazione di pittori,
uniti dal medesimo spirito ribelle verso l'Accademia e certo un verso tipo di società
L'idea raccoglie subito un ampio consenso: alla società aderisce gran parte dei migliori talenti del tempo,
da Perov, a Nikolaj Ge, a Ivan krasmkoj. Pur senza pubblicare un programma dettagliato, l'associazione
File:Ivan kramskoy self portrait edited.jpg- scelto il nome di "Società per le esposizioni d'arte itineranti" - si da subito poche regole ma molto precise: i ricavati della vendita dell'opera vanno all'artista mentre la società trattiene i proventi dei biglietti d'ingresso alle esposizioni.
L'esigenza di libertà degli ambulanti non si sposa però a una reale autonomia stilistica del membro del gruppo. La società promuove una pittura attenta alla specificità nazionale,
di stampa populista e di stile realista.
Supportata ideologicamente dagli intellettuali più alla'avanguardia del tempo,gli ambulanti entrano ben presto in un più complesso progetto che coinvolge letteratura, teatro , arte

Tra i sostenitori del gruppo degli ambulanti vi è Pavel Tret'jakov, uno dei primi grandi collezionisti a interessarsi alle proposte provenienti dal territorio nazionale,alla cui opera di mecenate si deve il nucleo dell'odierna collezione della galleria d'arte più importante di Mosca.La Galleria Tret'jakov



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Nikolaj Ge, L'ultima cena, 1863, olio su tela,
293x382. San Pietroburgo, Museo Russo.
Nikolaj Ge, formatosi a San Pietroburgo ma perfezionatesi in Italia, dove giunge come pensionnier dell'Accademia. La sua prima opera di un certo rilievo è L'Ultima cena, dove Ge, cerca un nuovo taglio narrativo per una delle scene più frequentate dell'iconografie religiose, ritraendo Giuda che si allontana nell'ombra, dal cenacolo Ge è maestro nell'impostare una scena teatrale, nella quale le diverse psicologie degli apostoli e la ieratica serenità di Cristo emergono con forza

Pietro I interroga lo Zarevič Alessio a Peterhof,
dipinto storico di Nikolaj Ge, 1871,
Galleria Tret'jakov, Mosca
Capolavoro del periodo, un'opera densa densa di conseguenze per le nuove generazioni che costituisce un passaggio imprescindibile nella definizione del periodo storico in Russia. La tela mette in scena un vero proprio faccia a faccia tra vecchia e nuova Russia, rappresentate dalle figure del vecchio zar e di suo figlio, che egli non esita a mettere a morte per seguire la ragion di Stato. Impiegando abilmente tutti gli escamotage scenici del dramma storico - dalla rappresentazione della stanza in cui avvenne lo scontro alla caratterizzazione psicologica dei due protagonisti, da una luce sapiente, che illumina i personaggi come su un palco di un teatro
Ge, con questo dipinto intende sollevare più di un interrogativo sui temi scottanti e allora assai attuali: il bene dello stato, la giustizia suprema,il dovere. E' l'ultima tela di rilievo dipinta da Ge in questo decennio: l'inizio di una crisi che lo porterà a ritirarsi per qualche anno dalle scene, rifuggiandosi nelle campagne ucraine.
Nicolay Ge, Golgata-
1893 Mosca, Galleria Tret'jakov

Occorre attendere fino agli anni ottanta, quando verrà meno progressivamente l'influenza del gruppo degli ambulanti, per ritrovare la vena creativa delle opere giovanili.
Complice il pensiero e la personalità di Lev Tolstoj, Nicolay Ge, ritrova la voglia di dipingere e tentare nuove cifre stilistiche. Si tratta, per lo più, di opere a soggetto religioso, dipinte con uno stile maturo e pieno.
Il Golgata opera di una modernità sconcertante, dove Cristo è ritratto pochi istanti prima di salire sulla croce. accompagnato da due ladroni; l'intera figura del Salvatore, che porta le mani al volto in un attimo di umana disperazione  è tracciata nel colore, steso con estrema libertà, in pennellate che talvolta lasciano trasparire lo sfondo. Al terribile volto del ladrone cattivo, che digrigna i denti in un'espressione diabolica, si oppone a quello, triste ma sereno, del ladrone pentito, che, con lo sguardo nel vuoto, sembra gia percepire la propria salvezza.

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 IIja Repin
Su tutti gli artisti finora citati e sui numerosi rappresentanti della pittura di genere, tanto diffusa nella seconda metà del secolo, si eleva la figura di IIja Repin, con Vasilij Surikov il più importante pittore russo dell'epoca. Nato nel 1844, figlio di un soldato semplice, Repin passa l'infanzia nella miseria Dopo aver ricevuto, in gioventù,qualche lezione di icone, si trasferisce a San Pietroburgo, dove si iscrive all'accadedemia di belle Arti.
Il rapporto di Repin con il mondo accademico è, e sarà complesso e sfaccettato: interessato alla pittura della realtà e al lavoro degli ambulanti (cui è molto vicino), egli sa trarre dall'Accademia preziosi spunti su cui riflettere, approdando a una rivisitazione della lezione accademica in chiave realistica.


Una tendenza realista che Repin dimostra fin dalle sue prime tele di un certo peso, come questo splendido dipinto- La resurrezione della figlia di Giairo, 1871, Museo Statale Russo-che gli vale il conseguimento della licenzia accademica, una medaglia d'oro e una borsa di studio, che gli permette di aggiornarsi all'estero
Un'opera splendidamente risolta e assai originale, sebbene si inserisca nella tradizione accademica della pittura
di storia religiosa.Il gioco delle luci e delle ombre, l'equilibrio tra azione drammatico e il  significato dottrinale dell'evento, l'uso sapiente della linea e del colore ben testimoniano la statura artistica di Repin.
Prima di partire per il viaggio di studio Repin conclude un'altra opera capitale della sua produzione, i battellieri
del Volga

IIja Repin,
San Pietroburgo
Museo Statale Russo.
Capolavoro giovanile di Repin, costituisce uno dei momenti chiave dell'evoluzione della pittura di genere e dello stile realista in Russia. Esposto in versione non definita nel 1871, il quadro subirà poi numerose modifiche, tese a rendere la scena più credibile e dettagliata.
L'idea iniziale per questa composizione viene a Repin già nel 1868, durante una passeggiata lungo le riva della Neva.Dapprima rappresentati in modo più superficiale, mettendo in luce sopratutto la loro condizione di sfruttati, i battellieri assumono una fisionomia sempre più precisa e credibile man mano che l'artista procede nell'esecuzione dell'opera. Per comprendere fino in fondo le esistenze, Repin,li osserva al lavoro e nella loro quotidianità, scoprendone la forza, la dignità, la bellezza interiore
La lettura di questo dipinto e di un grande realismo, i volti sono ritratti prestando attenzione all'espressione e alla fisionomia di ogni singolo lavoratore. Ciascuno di essi è scelto per simboleggiare metaforicamente uno status sociale ma al contempo risponde a una precisa identità individuale. In una sequenza che mette in luce le diverse etnie, nazionalità, classi sociali ed età che compongono il variegato mondo del lavoro.Opere


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Vasilij Surikov
L'idea di riflettere sulla condizione  storica della Russia contemporanea mediante l'analisi di episodi cardine della storia passata avvicina Surikov al pensiero di molti intellettuali del tempo tra cui Lev Tolstoj.
Nasce cosi il più celebre terzetto di quadri dell'artista, una sorta di trilogia sulla storia russa composta da
- La mattina dell'esecuzione, Mens'ikov in esilio e La Boiara Monzova


La prima tela della trilogia. La mattina dell'esecuzione  degli Strll'ej, illustra  un momento molto drammatico della  storia russa del seicento: gli Strll'ej erano  i soldati  di Ivan  il terribile che si sollevarono nel 1698 pagando con lo sterminio il proprio  atto rivoluzionario.Surikov li ritrae  pochi attimi prima della morte, quando, trasportati sul luogo dell'esecuzione su dei carri, essi attendono il loro turno, stringendo tra le mani una candela ed esprimendo, ognuno a proprio modo , tutta la tensione del momento
Sullo sfondo la maestosa San Basilio si staglia su un cielo uniforme e grigio. Sulla destra l'imponente figura dello zar Pietro che, perseguendo il bene della Russia, ha causato una tragedia a cui assiste freddo e spietato.
Gli si contrappone la forza e la dignità dei volti degli Strll'ej, che ancora non smettono di combattere e di opporsi al potere dello zar, nonostante sia ridotti in catene e si trovano sul punto di essere condotti a morte.
Segue, due dopo,Menskov, in esilio a Berèzov.

Vasilij Surikov
Menshikov a Berezov in esilio a Berenzov
1833 Mosca, Galleria Tret,jakov.
Questa tela è un omaggio al cancelliere imperiale e protetto da Pietro il Grande che, dopo la  morte dell'imperatore, aveva, di fatto, governata la Russia.Condannato all'esilio in Siberia nel 1727,Menshikov vi morirà: sono proprio gli ultimi giorni di questo personaggio ad attrarre Surikov che ritrae l'uomo nella sua piccola isba, in compagnia dei figli.Surikv è maestro nel delineare  le singole personalità, indagandone la psiche: il suo occhio attento si sofferma sulla figura della figlia in primo piano, avvolta in una pelliccia nera che fa contrasto con il volto pallidissimo, che tradisce la sua salute instabile e la sua fragilità; allo stesso modo il pittore incide il profilo del protagonista, che ha perduto la sua libertà, il favore del paese ma non la propria dignità e cosi via in un crescendo di tensione, che si attenua nella languida posa della figlia impegnata nella lettura della Bibbia, la cui figurina imbevuta di luce rialza il tono complessivo della scena, dandole respiro.
Mentre esegue questa tela, Surikov sta già pensando a una nuova opera, assai più complessa edinamica nella composizione: La Boiara Morozova, vero e proprio apice della trilogia, terminata nel 1887.

Immagine ad alta risoluzione
Vasilij Surikov La Boiara Morozova-
 1887- Mosca-Galleria Tret,jakov
Questa tela separa la prima idea dall'esecuzione  finale dell'opera un lungo soggiorno all'estero, che porta l'artista in Germania, Francia e Italia, sulle tracce dei grandi maestri del Cinquecento, in particolare quelli di area veneziana, Tiziano, Veronese, Tintoretto ma anche Michelangelo e Velàsquez.
Anche questa tela è un'amara riflessione sulle leggi della Storia, che troppo spesso non rispettano le esigenze dei singoli e della gente comune.Surikov, Ancora una volta racconta una tragedia  dagli accenti epici, le conseguenze delle proprie azioni, La protagonista viene portata in catene al patibolo: il suo impeto religioso non viene meno, anzi, pare accendersi di più nel momento della condanna. Gli occhi  spalancati, il gesto della mano che traccia il segno della croce ( con due dita e non con tre come voleva la riforma cui si opponeva fermamente), lo stato di estatica follia in cui la donna sembra essere caduta, attraggono l'attenzione di una folla  variegata, composta da diversi personaggi- L'artista in questo Capolavoro offre uno spaccato di vita quotidiana al contempo reale e immaginario, tracciando il ritratto corale  di un popolo. La folla- di una compattezza fin improbabile-pare ostacolare il passaggio della slitta, seguendone il percorso in un unico  coloratissimo corteo.Attento alla visione generale Surikov non perde di vista le identità individuali sulle quali, si sofferma con attenzione.Opere



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Valentin Serov

Serov e forse il più illustre esponente della pittura russa di ambito impressionista e al contempo
uno dei principali protagonisti del passaggio della pittura sovietica. Vissuto a cavallo tra tra i due secoli (nato nel 1885 muore nel 1911, quando le Avaguardie hanno già espresso gran parte  delle loro sconcertanti novità) Serov, con il suo pennello portò una ventata di leggerezza e di  gioia nel panorama della pittura realista russa. (Io voglio, voglio la gioia e dipingerò solo la gioia) Tra i suoi quadri di figura  spicca- La  fanciulla con pesche-



Valentin Serov fanciulla con pesche-
1887- Mosca Galleria Trt,jakov
 Ritratto di Vera, figlia dodicenne del magnate delle ferrovie e noto mecenate. La tela testimoni a pieno la vena gioiosa di Serov. La scena è spontanea e vivace"ciò che ottenni fu la freschezza, spiega l'artista "quella freschezza tutta particolare   che si avverte nella natura, ma non si trova in pittura".Più che dagli impressionisti francesi, che non conosce ancora a sufficienza, Serov trae insegnamento dal suo maestro Repin, che gli da ottimi spunti di riflessione. Personale è, però l'opera finale assai convincente perchè supportato da un uso sapiente della luce (che colpisce la schiena della ragazza avvolgendone la figura e fa vibrare i colori) e degli accostamenti cromatici Interessante appare anche l'impaginazione, con la linea diagonale  del tavolo che si interseca con quelle verticali delle pareti e delle finestre. Opere


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AUTUNNO
Autunno
Dorata dimora
Della Natura.
Sentieri boschivi
Che abbracciano laghi
Come teneri amanti.
Tigli non più odorosi
E aceri gialli conversano
Con frassini e olmi
In livrea
di sfumata
doratura.
Autunno
Terra sepolta
Sotto un manto
Di foglie rosseggianti
Che crepitano
ad ogni passo.
Autunno
Dove l'alba
Saluta gli alberi
E il tramonto lascia
Sulla loro scorza
Un riverbero d'oro.
Autunno
Antica soffitta
Di abiti e vecchi libri
Dove Inverno
Inizia a sfogliare
Le sue diafane pagine.



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10 commenti:

  1. Come sempre riesci raccontarci l'arte in modo splendido anche a chi come me non l'ha mai studiata.
    Dalla completezza dei tuoi post emerge il grande amore verso questa disciplina.
    Brava come semprte Rosy un abbraccio, Roberta.

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  2. Bellissimo post Rosaria. Ho aspettato a commentare dopo averlo gustato tutto con calma. E confesso che dell'arte russa mi venivano in mente solo le icone religiose. Sei una valida divulgatrice e si sente la tua passione e amore verso l'arte.

    Grazie
    Rosalba

    RispondiElimina
  3. E' scontato dirti quanto apprezzi il lavoro che hai svolto, Rosaria, ma te lo dico ugualmente: bravissima! Il post è una perla.

    Un bacione
    annathobirita

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  4. Grazie Roberta, mi piace passeggiare
    nelle pagine della storia dell'arte, è un cammino emozionante e si imparano tante cose. Tante!
    Buon fine settimana a te
    Bacio

    RispondiElimina
  5. Rosalba,le icone russe, ma tanti pittori iniziavano da queste e poi non ci credo a quello che dici.
    Mi sono appassionata all'arte in tempi maturi...meglio tardi che mai vero?
    Un bacio e buon fine settimana
    Ciao.

    RispondiElimina
  6. Annarita, grazie, del tuo bravissima!
    La tua bellissima poesia fa da cornice a questo post e lo rende migliore
    Buon fine settimana
    Bacioni
    Ciao!

    RispondiElimina
  7. Da profano dell'arte mi trovo veramente in difficoltà a commentare un post bellissimo, e fatto con amore. Questo blog e un museo virtuale che merita dei riconoscimenti. Complimenti!
    Maurizio

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  8. Siete due forze! Un connunbio perfetto...
    Amo l'arte a 360°, e Serov mi ha catturata, con la sua dolcezza e il suo sguardo che non ha tempo...Qualche volta ti chiederò di prestarmi qualche immagine.
    sono molto belle.
    Mi sembra di entrare in un mondo che già conosco, un mondo di cui tempo fa scrissi un racconto...
    Mi hai ricordato quel racconto!!!
    Vi auguro che questo blog diventi un luogo sempre più abitato da persone speciali che amano l'arte come la amo io...
    Un abbraccio a tutte e due le Muse
    Lilly

    RispondiElimina
  9. Cara Lilly, prendi tutte le immagini che desideri.

    Mi fa piacere che ami l'arte, la mia passione per questa disciplina è nata per caso e in ritardo.

    Più mi addentro e più mi piace. e come leggere un bel libro di storia che mai ti annoia, la sua storia è poesia.

    Annarita è una brava poetessa e non solo...se non sbaglio anche tu scrivi poesie vero?


    Anche io vengo spesso su questo blog, un po per aggiustare qualche parola, un po per mettermi in contatto con questi grandi artisti.

    Grazie, Ciao

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  10. Grazie mao,è vero ci metto tanto amore.
    Il riconoscimento c'è e siete voi
    Un bacione a te e Viviana.
    ciao!

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