Per conservare vivi e funzionanti i nostri rapporti con gli antichi maestri, in ultima analisi, è necessario forzarli. Questa lucida affermazione di Francis Haskell ci ricorda quanto sia difficile, per la storia dell'arte come disciplina scientifica, tenere in vera tensione il dialogo personale, intellettuale ed emotivo con le opere d'arte del passato.Anche per questo è importante ricordare che le più penetranti, pur se spesso le più forzate, interpretazioni di un artista sono state elaborate da altri artisti.

martedì 19 gennaio 2010

L'arte e L'impero.


Altes Museum
L'Altes Museum (museo vecchio) è il più antico museo di Berlino, eretto in stile neoclassico tra il 1823 e il 1828 dall'architetto Karl Friedrich Schinkel. Oggi è sede della collezione antica dei Musei statali di Berlino e del Museo Egizio.


La Germania tra realtà e illusione.
L'epoca di otto von Bismark.
La seconda metà dell'Ottocento segna per la Germania un momento di transizione: dopo un periodo di gran disordini sociali, l'esito della guerra franco-prussiana restituisce stabilità al paese, riunendo sotto la guida del cancelliere Otto von Bismark i tanti piccoli stati tedeschi. Bismark, dopo essere stato nominato cancelliere dall'imperatore Guglielmo I, inaugura una politica conservatrice, che vede la borghesia come un pericoloso nemico, accusa i cattolici di infedeltà alla corona e intende reprimere ogni ideologia di matrice socialista.



Wihelm Leibl  
Tre donne in chiesa,
1878-1882, Amburgo, Kunsthalle
Opere
Il Realismo tedesco

Il frazionamento territoriale della nazione tedesca prevede, come immaginabile, un pari frazionamento della scena artistica.Come nel resto d'Europa anche in Germania si assiste a una  sostanziale crisi accademico e alla ricerca, da parte dei singoli artisti,di cifre espressive che esulino dalla lezione delle pur quotate scuole di pittura Nazionali.All'Arte ufficiale, dai toni altisonanti e dagli accenti celebrativi, si contrappongono le poetiche soggettive di pittori più originali, i cui stili parlano già grammatiche diverse.



Karl Theodor von Piloty
Thusnelda e il trionfo di Germanico,
 1860-1873,Monaco, neue Pinakotehek
Uno dei principali rappresentanti degli ambienti ufficiali dell'arte tedesca è Karl Theodor von Piloty, pittore professionista già a quattordici anni, poi docente a Monaco e maestro dei più grandi nomi della successiva generazione Il suo Thusnelda e il trionfo di Germanico,è l'emblema della pittura di storia a sfondo nazionalista che conosce ampia diffusione nella scena tedesca del tempo. Il tema del dipinto è tratto dagli scritti di Tacito e strabone: Thusnelda, una fanciulla germanica di nobile stirpe presa prigioniera dai romani e fatta sfilare con suo figlio Tumelico come trionfo di guerra, diventa il simbolo dell'umiliazione della stirpe, un'immagine in grado di risvegliare il sentimento patrio del pubblico che, forte della recente vittoria sui francesi, accoglie la monumentale opera (490 X710 cm) esposta a Vienna nel 1873 con grande entusiasmo -OPERE


Hans Makart,  Ingresso di Carlo V ad Anversa, 1878,
Amburgo, Kunsthalle
Meno rigoroso e più estetizzante è l'approccio al genere di un allievo di Piloty, Hans Makart, che nel suo Ingresso di Carlo V ad Anversa, concepito sull'esempio dell'opera del maestro, conquista il pubblico, mettendo in scena un corteo in cui i personaggi noti della contemporaneità si alternano a sensuali nudi femminili, la cui presenza, del tutto gratuita ai fini iconografici, è pensata per dare piena soddisfazione al desiderio di forti emozioni degli spettatori. E' innegabile che nell'opera di Makart, il fatto storico resti del tutto in secondo piano; tanto più l'artista sembra interessato a elaborare una ricostruzione verosimile del momento narrato , ambientato nel XVI secolo.Makart.
il più ricettivo tra gli allievi di Piloty, ha esasperato le caratteristiche del maestro, portandole all'eccesso in ogni direzione, buona o cattiva. Nei suoi pezzi di bravura coloristici ha raggiunto livelli che non hanno eguale nella pittura del presente, ma ha anche spazzato via l'ultima briciola di vita spirituale loro lasciata dalla scuola di Piloty. -OPERE



Anselm Fuerbach
Medea-1870-Monaco-Neue Pinakothek
Da sempre in voga nella pittura tedesca sono i racconti mitologici e letterari. Nell'opera di Anselm, nella quale il fatto mitologico si colora di struggenti accenti sentimentali.Anselm Fuerbach noto per le sue splendide figure femminili, protagoniste assolute delle sue tele, Fuerbach è un'artista sorprendente, in grado di impaginare con sconcertante originalità un episodio notissimo Medea. La passione dell'artista per la tragedia di Medea nasce a seguito dalla messa in scena del dramma di Ernest Legouvè che si era tenuto a Roma nel 1886 Nella tela oggi conservata a Monaco posa nei panni di Medea Lucia Brunacci, una delle modelle conosciute e amate dall'artista nel suo soggiorno italiano.La bellezza classica della donna cattura l'attenzione dello spettatore distogliendone lo sguardo dalla figura piangente alle sue spalle, la nutrice disperata:Unico elemento che lasci presagire il futuro drammatico  della vicenda. In un complicato rincorrersi di elementi realisti (il gruppo di pescatori e il paesaggio costiero) citazioni colte (sopratutto da Michelangelo) e memorie romantiche, la tela lascia senza parole i contemporanei, che  però non ne capiscono la straordinaria originalità.
Oltre alle splendide opere a soggetto letterario,Fuerbach realizza anche alcuni interessanti ritratti.-Opere



Anselm Fuerbach Paolo e Francesca
1863-1864. Monaco,Schack-Galerie
Fuerbach sceglie uno degli episodi più noti tra quelli narrati da Dante Alighieri ne la Divina Commedia.L'opera si inserisce nel filone storicista, a sfondo letterario, assai in voga nella scena artistica europea della seconda metà del XIX secolo. L'artista tedesco è maestro nell'impostare una scena verosimile negli atteggiamenti e nei particolari, che, dietro all'apparente semplicità dell'insieme, si cela un complesso lavoro di studio (dai gioielli, agli abiti, alla vegetazione che circonda la coppia). I due stanno leggendo la storia di Lancillotto e Ginevra, nonostante l'apparente tranquillità del momento, nella scena si respira una certa tensione, che lascia presagire il futuro epilogo drammatico della vicenda.


Hans von Marées; Le Esperide
1884-1885,Monaco Neue Pimakotkek
Le Esperide, un trittico che Hans dipinse alla metà degli anni ottanta, nel pannello centrale ritrae le tre figlie di Atlante e di Esperia, in quelle laterali illustra le età dell'uomo, soggetto assai diffuso nell'iconografia pittorica di tutti i tempi.Le figure tracciate da Hans, rivelano identità sospese, in bilico tra realtà e illusioni, classicità e modernità, e il loro complesso rapporto con il paesaggio che le circonda costituiscono gran parte del fascino dell'opera. A Hans si deve anche l'elaborazione della teoria della "pura visibilità", che tanta parte avrà nella cultura figurativa europea. L'dea di una visione che riguardi la coscienza e non soltanto i sensi è un tema troppo moderno, che avrà il suo sviluppo nel pensiero del Novecento. Non è un caso che la ricerca di von Marèes non raccolga i favori dei suoi contemporanei, ancora attratti dalla pittura ufficiale a tema storico e sociale.-Opere


Hans von Marées e Adolf von Hildebrand1873,
 Napoli,stazione zoologica Antonio Dohrn.
Capolavoro di  Hans von Marées, eseguito a quattro mani con l'amico Adolf Hildebrand. La decorazione consiste in cinque riquadri affrescati, il più grande dei quali sulla parete nord, rappresenta un gruppo di rematori: un'immagine che ben si presta alla poetica di Marèes, da sempre in cerca di nuove soluzioni al complesso problema del rapporto tra la figura e lo sfondo e di un equilibrio tra visione atemporale e di una  riproduzione del vero.
La stazione zoologica di Napoli è destinata a diventare un grande laboratorio internazionale dove sperimentare le teorie di Darwin, del quale Anton Dohrn è fedele seguace. La decorazione, apparentemente slegata, è in realtà ricca di riferimenti simbolici alla vita e alla natura. A studiarne l'iconografia e a eseguirne i riquadri è von Marées. Hildebrand si occupa invece delle decorazioni architettoniche , delle sculture e dei punti di raccordo tra le cinque scene, collegate alla maniera degli affreschi rinascimentali del Ghirlandaio e del Signorelli.( La prima immagine reperita in rete, la seconda dal libro, La storia dell'arte)


Franz von Lenbach,l'ombrello rosso, 1860 circa
Amburgo, kunsthalle
Allievo di Piloty, con il quale compie il consueto viaggio a Roma, è, invece Franz von Lenbach,pittore di successo, richiestissimo per i suoi ritratti. La sua perizia tecnica, perfezionata grazie alla copia dei quadri dei grandi maestri del passato, lo rende uno degli artisti più amati dalla committenza aristocratica e altoborghese.
Le sue opere ben semplificano la capacità di catturare sulla tela l'animo e il carattere dei propri soggetti, restando in equilibrio tra una sincera e spontanea riproduzione del vero e un'impaginazione artefatta, costruita sul modello dei classici. L'interesse per la pittura en plein air risale alla fine degli anni cinquanta, quando in un viaggio a Roma lo avvicina al paesaggio. Con una trattazione ad ampie campiture di colore- più vicino alla macchia che all'impressionismo francese-Lenbach ritrae scenette di vita campestre e vivaci scorci di natura.Offre un ottimo esempio delle tangenze tra la scena tedesca e quella-Opere


Hans Thoma Il Reno presso Sackingen,
 1873Berlino, Alte Nationalgalerie.
Più vicino alla lezione di Coubert, conosciuto a Parigi, è Hans Thoma, guardato con sospetto a causa delle sue scelte stilistiche, dagli ambienti di karlsruhe (dove si è formato) che lo accusano di simpatizzare per le ideologie socialiste. Dietro un'apparente oggettività naturalista, l'opera di Thoma nasconde accenti sentimentali che tradiscono la lezione del maestro di OrnansI suoi paesaggi, scelti dai ricordi personali, raccontano l'interiorità e i sentimenti del pittore, svelandone una vena nostalgica ancora pienamente dell'era della pittura romantica. Hans Thoma, si distingue anche come autore di nature morte assai ben risolte, dipinti che raccontano di quotidiane esistenze borghesi, disarmanti nella semplicità degli oggetti.-OPERE

Max Liebermann
La bottega del calzolaio,1881
Berlino Alte, Natinalgalerie
La ricerca di Liebermann oscilla invece tra visione impressionista e sperimentazione simbolista. Ancor prima di avere la possibilità di ammirare di persona le opere dei realisti francesi.L'artista si avvicina al tema della vita quotidiana delle classi meno fortunate, egli affronta il tema del lavoro con spirito molto diverso da quello ben più impegnato socialmente, di altri artisti del tempo. La bottega del calzolaio e caratterizzata da una tavolazza luminosa, un approccio più libero Appassionato di opere di Monet e colleghi, Liebermann si avvicina con interesse all'impressionismo francese. Ma la sua esperienza a Parigi è interessante anche per comprendere quanto siano complessi e difficili i rapporti tra Francia e Germania all'indomani della guerra franco- prussiana. Liebermann viene accolto con molta freddezza dai francesi, non ostante due lettere di presentazione con cui giungeva nella capitale, la sua partecipazione al Salon viene commentata con toni di rancore e riprovazione dai giornali del tempo, che chiedono all'artista di cambiare al più presto nazionalità in cambio del "privilegio" in cambio "faccia un piccolo sacrificio", gli consiglia con freddezza Bonnat "si faccia neutralizzare e diventerà uno dei nostri. L'ostilità francese può aver giocato un ruolo importante nella scarsa e assai tarda diffusione dell'estetica impressionista in suolo tedesco. L'impressionismo si diffonde in Germania solo alla fine negli anni novanta, epoca in cui nasce la Secessione berlinese,si forma un gruppo assai eterogeneo che comprende tra i propri adepti e seguaci anche artisti di matrice impressionista tra cui anche Liebermann.

Max Liebermann
Biergarten di Monaco
1883-1884,Neue Pinakothek
L'impressionismo di Liebermann, si risolve in una pennellata sciolta, che ripone ben poco interesse nella divisione del colore o nel problema degli effetti della luce sulla tela, il suo impressionismo è diverso da quello fancese, poichè assai differente è l'ambiente in cui si sviluppa. Il " triumvirato dell'impressionismo tedesco" termine che fu inventato da Paul Cassirer, astuto mercante d'arte, punta tutto sulla pittura di Slevoget,Corinth e  di Liebermann Cassirer sa bene di impiegare un termine che non esprime al meglio la ricerca dei tre artisti, che affonda le sue radici nella lezione francese, anche se negli ambienti ufficiali, reputano l'esempio francese fonte di corruzione per l'arte tedesca. Tra i francesi gli artisti tedeschi prediligono Monet e -Opere


Max slevogt
Al termine di una giornata di lavoro
1900-1901 Monaco, Neue Pinakothek
  Max slevogt, acceso socialista  accompagna il suo -al termine di una giornata di lavoro-con il commento (Se abbsogna di una spiegazione, più o meno e questa: Anche i poveri hanno diritto a un posto  al desco della vita) molto triste-Opere




Adolf von Menzel
Guglielmo I, raggiunge l'esercito il 31 Luglio-1870-1871
Berlino Alte, Natinalgalerie.
Menzel, è l'artista di maggior spicco della scena tedesca della seconda metà del secolo. Vero e proprio cronista del suo tempo Menzel ritrae la Germania in tutti i suoi aspetti, cimentandosi nei generi più diversi con straordinaria felicità. Lontano dall'orientamento idealista e dalle memorie della produzione pittorica a lui contemporanea. Il suo Guglielmo I, raggiunge l'esercito il 31 Luglio-ritrae con immediatezza e vivacità il sovrano che attraversa in carrozza Unter der Linden, uno dei viali più celebri di Berlino. La consorte, che lo accompagna  nel primo tratto verso il fronte, siede accanto a lui-La Germania sta per entrare in guerra con la Francia-nessuno dei presenti mostra perplessità o paura del futuro.Nelle composizioni di questo genere Menzel piega il proprio estro alla volontà della committenza, di cui interpetra a perfezione il gusto per un realismo perfetto. Lo stesso realismo lo troviamo nel concerto di flauto di Federico il grande a Sassouci

Adolf von Menzel
 Il concerto di flauto di
Federico il Grande a Sanssouci
1850-1852, Berlino-Alte, Natinalgalerie
Menzel, è abilissimo nel rappresentare il clima della corte di Federico il Grande, la cui storia ha studiato a fondo e con attenzione, per illustrare il testo di Klunger. Al centro delle due ali di persone, punto focale dell'intera composizione, è la figura del sovrano, il vero protagonista della scena.. La luce delle candele si propaga nella stanza emanado una luce incerta, che solca le pareti  e il pavimento, lambisce gli abiti e gli arredi senza però svelare i dettagli e  lo sfarzo delle decorazioni.  Sul trono Federico II,  suona il flauto di traverso. Appassionato melomane, aveva composto anche alcuni brani per questo strumento. Al cospetto della sua orchestra da camera, federico II esegue un piccolo concerto in onore di sua sorella, la marchesa Byreuth, in visita al castello. Menzel, con questo suo dipinto esprime la sua vena mondana, artista che prende regolarmente parte alle grandi feste organizzate a palazzo. Egli osserva la scena da un punto di vista sopraelevato, concedendo allo spettatore  di partecipare alla festa, con una pennellata vibrante-racconta gli abiti, le pose, gli atteggiamenti dei presenti, sebbene nessuna delle figure ritratte sia storicamente riconoscibile, ma solo frutto della felice invenzione del pittore.

Adolf von Menzel
Stanza con balcone 1845
Berlino-Alte, Natinalgalerie
Menzel, esprime anche nelle vedute di dentro la propria forza espressiva, -la Stanza con balcone-salotto della   sorella dell'artista . Dipinto a olio su cartone, è una delle opere più note di Menzel, apprezzata in virtù della sua spontaneità; l'artista vi ritrae un interno piccolo borghese, suggerito da pochi dettagli (la specchiera, le due sedie, il quadro alla parete, il divanetto) La costruzione spaziale, semplice ma efficace e molto originale, arricchita da gioco di riflessi nello specchio e da quello della luce che filtra dalle tende e si deposita sul pavimento, appare risolta in un equilibrio magistrale di pieni e di vuoti che costituisce gran parte del fascino dell'immagine raffigurata.

Adolf von Menzel
La fonderia
1872-1875, Berlino Alte, Natinalgalerie
Da anni Menzel lavora al progetto di un'opera dedicata al mondo delle fabbriche. Nel 1872 si reca a Kònigshùtte, per studiare la situazione delle industrie della zona. L'artista imposta una scena di dimensioni monumentali- la tela misura 158X254 cm-, risolvendo la composizione con accenti grandiosi, che trasformano la fonderia in una sorta di fucina di Vulcano senza per questo tradire la verità della scena. L'artista in questo suo capolavoro, descrive con rande ricchezza di particolari l'interno della fonderia. L'operaio è tutt'uno con la macchina perdendo la sua identità, è diventato un numero della mostruosa logica del lavoro in fabbrica.Il realismo di Menzel in questo dipinto si mostra nei suoi accenti più brutali.Molto efficace è la scelta cromatica, giocata su una gamma quasi monocroma di tinte brune e sull'improvvisa accensione dell'altoforno, la cui altissima temperatura abbaglia i volti degli operai, trasfigurandoli. - Opere



Vorrei
@
Vorrei capire fino in fondo
il tuo spirito sconosciuto.
Vorrei comprendere dalla tua voce
e con te ragionare.
@
Vorrei misurare le tue debolezze
e le tue forze

Vorrei ornare i tuoi pensieri
delle mie meraviglie

per calmare un dolore
che tradito tace.

@
Vorrei che tu fossi la mia felicità
come io la tua
Vorrei sopportare meglio
questa tua anima irritata
per non irritare la mia.
@
Vorrei un cuore meno cieco
per meglio capire
che tutti i miei vorrei
mai sono stati i tuoi.
@
Di Lella Maria Rosaria
4/7/1990




8 commenti:

  1. ROSY
    Io credo che la parola arte significa sentimento basta guardare questistupendi post che ci fai anùmmirare con gioia .

    Se sviluppiamo questa parola possiamo trovare tantissimi rami su cui estendere le nostre considerazione.

    Arte intesa come architettura, arte intesa come passione per una qualsiasi cosa, arte nel disegnare, arte nell'ammirare, arte nel fotografare, arte nel comporre .....Le emozioni, le senzazioni che proviamo per questi
    dipindi e' segno che siamo sensibile verso un qualcosa...ed è un segno positivo credimi , beati tutti colore che sanno amare l'arte ....
    COntinua a farci ammirare questi stupendi doni ....
    CIAO LINA

    RispondiElimina
  2. Stupendo lavoro Rosy.
    Hai una pazienza certosina da ricercatrice e divulgatrice.
    Messo in condivisione nel mio blog.

    Grazie e un abbraccio forte!

    RispondiElimina
  3. Rosaria, hai svolto uno lavoro straordinario di ricerca su un tema non semplice. La poesia è bellissima: delicata e struggente.

    Brava! Brava! Brava! Sono orgogliosa di te.

    Più tardi espongo il link in vetrina. Adesso sto scrivendo da scuola

    Un bacione.
    annarita

    RispondiElimina
  4. Cara Lina, ogni persona che si
    illumina dinanzi
    a opere come queste, alla musica,
    e a tutte quelle cose che tu hai citato
    ha una sensibiltà

    Ci sono persone, che hanno altre
    sensibilà, c'è chi prodiga la propria vita
    ad accudire malati senza nulla in cambio
    Sensibilità che prendono altre strade
    perchè hanno un linguaggio diverso
    ma non meno sensibile.

    Cara Lina, fino a quanto ce la farò
    porterò avanti soloimmagini,

    voglio credere intensamente
    che esiste un miracolo
    anche per me.

    Ti aspetto per il caffè
    Ciao!

    RispondiElimina
  5. Rosalba, grazie per la condivisione
    Di pazienza nella vita ce ne vuole tanta...

    Soloimmagini lo faccio con gioia e passione e non sento nessuna stanchezza, sto passeggiando nel libro del'arte e questo è una delizia per la mia anima
    e poi tanti artisti vanno onorati come si deve.

    Un bacione. Ciao!

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  6. Annarita, questo post, mi ha dato qualche grattacapo, ma alla fine e vento come volevo io.
    Grazie per il brava, questa volta me lo prendo tutto!
    La poesia, ti ringrazia.
    Un bacione.
    Ciao!

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  7. Rosi é da un paio di giorni che entro silenziosa in questo meraviglioso blog, in silenzio, e quatta quatta,scivolo via, senza lasciarvi traccia. La bellezza a volte lascia senza parole, ed io, davanti all'arte, spesso, divento mutta. La tua poesia, credo sia la tua é molto bella, giusta, in un contesto quale quello in cui é stata posta. Se non ti dispiace ti linko.
    Un saluto
    Lilly

    RispondiElimina
  8. Ciao Lilly, mi fa piacere vederti qui.
    La poesia è mia,son contenta che ti piace il blog. Certo che puoi linkarmi...
    Un caro saluto ciao!

    RispondiElimina

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