Per conservare vivi e funzionanti i nostri rapporti con gli antichi maestri, in ultima analisi, è necessario forzarli. Questa lucida affermazione di Francis Haskell ci ricorda quanto sia difficile, per la storia dell'arte come disciplina scientifica, tenere in vera tensione il dialogo personale, intellettuale ed emotivo con le opere d'arte del passato.Anche per questo è importante ricordare che le più penetranti, pur se spesso le più forzate, interpretazioni di un artista sono state elaborate da altri artisti.

lunedì 28 marzo 2011

Il MONDO IN ESPOSIZIONE(II PARTE.


   La National Gallery - Londra-

Thenationalgallery.jpgNei primi anni dell'Ottocento sorge a Londra, nel periferico sobborgo di Dulwich, anche la prima vera e propria pinacoteca nazionale inglese.L'evento si rende possibile al momento in cui nel 1811 il Dulwich College eredita  sia una collezione  di  371 dipinti antichi, per lo più tele del XVII secolo, sia il danaro necessario a erigere la sede per esporli I capolavori erano stati raccolti tra il 1790 e il 1795 da Noel Desenfans, incaricato dal re di Polonia Stanilao Augusto di mettere insieme una galleria nazionale, un progetto che non aveva poi avuto seguito a causa dell'abdicazione e della morte del sovrano nel 1798.
Le complesse vicende di quel nucleo, nel quindicennio che segue si concludono con l'apertura al pubblico, alla fine del 1814, della Dulwich Gallery, realizzata in pochi anni, con sei sale principali affiancate da altre sale più piccole.
Nella seconda metà dell'Ottocento la situazione politico-economica dell'Inghilterra non è promettente; la guerra con la Francia, conclusasi con la disfatta di Napoleone a  Waterloo, ha messo a dura prova le finanze del paese.Per tale motivo il governo britannico continua  a progettare l'annoso progetto di realizzare una galleria nazionale che equiparerebbe Londra ad altre capitali europee. Nel 1823, Sir George Beaumont, pittore di paesaggi e collezionista, offre la propria raccolta di dipinti al paese a patto che venga esposta in un edificio appropriato. Ma è un altro evento del 1823 che convince la Camera dei lord a realizzare finalmente il grande progetto di una National Gallery: la morte  di Julius Angerstein , ricco banchiere passato alla storia come fondatore dei LIoyds, nonchè proprietario di una collezione di dipinti che spazia dal  Rinascimento italiano al Seicento inglese.
          
                                     
Se l'intento dei fondatori della Nationaly Gallery di Londra si divide, come altrove, tra immagine e politica e funzione educativa, tale obiettivo viene perseguito con maggior concretezza in area tedesca.Qui la progettazione di edifici per i nuovi musei ha maggiore sviluppo che in altri paesi - in Francia e in Italia il fenomeno dell'architettura museale tarderà a decollare -e nasce fin dall'inizio con un'impostazione strettamente finalizzata a ottimizzare la fruizione del pubblico, integrando  architettura, decorazione e disposizione delle opere d'arte.Ludwig I, fin dal 1806 progetta di costruire una galleria pubblica di scultura a Monaco. In quell'anno la città è diventata capitale del regno di Baviera, istituito da Napoleone, e Maximilian Joseph I, padre di Ludwig, ne è il sovrano. L'idea della galleria prende consistenza nel 1812, l'anno in cui il principe riesce ad acquistare le magnifiche sculture del frontone del tempio di Egina. Per la loro collocazione è ora necessario un edificio appropriato. Fra il 1813 e il 1816 vengono redatti vari progetti, quello firmato da Von Klenze, suscita l'entusiasmo del principe Nello stesso 1816 ha inizio la costruzione della Gliptoteca ( il nome si deve al bibliotecario  di corte Lichtenhaler) L'edificio completato nel 1830, comprende una seguela di sale ordinate in senso cronologico, con una scansione tale da offrire al pubblico la possibilità di seguire l'evoluzione dell'arte dall'epoca egizia a Canova, Thorwaldsen e altri scultori neoclassici.

                                                                                                   

Nel 1822 Ludwig affida a Leo von klenze la progettazione di un altro museo la Alte Pinakotkek di Monaco, costruita tra 1826 e il 834 in stile neorinascimentale. La posa della prima pietra avviene il 6 Aprile, giorno della nascita di Raffaello; lo stile è cinquecentesco, in tono con quello della Konigsbau, edificio annesso al museo che cita espressamente il fiorentino palazzo Pitti, Ludwig, nel frattempo salito al trono, invita Von Klenze a ispirarsi per le decorazioni interne del museo agli affreschi  di quella Reggia italiana. ma l'architetto opta per ornamenti meno pompose, da lasciare maggiore visibilità ai dipinti, tutto è finalizzato a consentire al visitatore una percezione visiva ottimale.Le opere sono ancora una volta disposte in senso cronologico e raggruppate per scuole pittoriche.

                    

Negli stessi anni a Berlino tra il 1825 e il 1830, karl Friedrich Sechinkel dirige la costruzione del grande museo reale voluto dal re Federico Guglielmo III, l'odierno museo Altes Museum (  cioè "Vecchio Museo", cosi denominato dopo il 1843,quando gli allievi di Schinkel ne costruiscono un altro) Schinkel progetta L'Ates Museum, la pianta è semplice e regolare ma grandiosa, con le sale disposte lungo il perimetro dell'edificio e un atrio di colonne che precede una rotonda centrale simile al Pantheon, destinata all'esposizione dei capolavori più preziosi, vero sacrario del tempio
nell'arte Se l'impostazione architettonica dell'Altes
Museum è di fatto ancorata a stilemi neoclassici, la sua ragion d'essere è infatti già ampiamente romantica. poichè Schinkel la concepisce aderendo al concetto di sacralità dell'arte promosso dal nuovo idealismo tedesco e all'idea di museo come luogo di elevazione spirituale dell'uomo.



Rotonda centrale dell'Ates Museum





L'essenza delle cose penetrare vorrei...


L'essenza delle cose
penetrare vorrei
sino a fugare
il dubbio che popola
le mie notti e i miei giorni.


Le radici delle cose
raggiungere vorrei
fino a comprenderne
le intime ragioni
e appagare l'anima.


La ricetta della Passione
se potessi scriverei.
I suoi ingredienti
in poche righe
da regalare fisserei.


Il principio coglierne vorrei
per svelare la sua legge.
Il suo nettare offrirei
come ineffabile cibo
per le anime e le menti.


Come rose nel giardino
versi pianterei
in cui effondere
il sentore della rugiada
l'alito della brezza mattutina.


Il prodigio della Natura
in essi incoccherei
quale dardo teso
verso il bersaglio
dell'Eternità.

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