L'ultimo vero Bohèmien
Lavorò per di più a Parigi, dove fece parte di una straordinaria generazione di pittori e scultori che sovvertirono le convenzioni e diedero all'arte un nuovo indirizzo..Affascinante e di bell'aspetto, Modigliani tuttavia si trasformava sotto gli effetti del'alcool e della droga, manifestando i lati più violenti e brutali della sua personalità. La sua salute, fragile sin dall'infanzia, venne ulteriormente minata dagli abusi e da un tenore di vita spesso al limite della povertà, tanto da portarlo a una morte prematura a soli trentacinque anni.
La sua fama cominciò a crescere subito dopo la morte facendo di lui una figura leggendaria, archetipo del genio maledetto (Modigliani in una fotografia de 1909)
L'unico autoritratto di Modigliani eseguito nel 1919. L'anno prima di morire |
Nacque a Livorno il 12 luglio 1884 da genitori appartenenti entrambi a rispettabili famiglie ebree. Uno dei nonni era un ricco banchiere, ma quando Amedeo venne al mondo il padre Flaminio aveva da poco subito un tracollo finanziario passando dall'agiatezza a una dignitosa povertà. La madre Eugenia, donna dal carattere molto forte, al punto da essere considerata il vero capofamiglia, era anticonformista,molto colta, amante delle lettere: critica letteraria e traduttrice ( era francese di nascita), fondò anche una scuola sperimentale per bambini- Fu sopratutto per merito suo se Amedeo-o Dedo come veniva chiamato in famiglia-potè crescere in un ambiente assai stimolante dal punto di vista intellettuale. Ultimo di quattro figli, Modigliani era un bambino bellissimo e la madre che lo amava in modo particolare lo viziava, lo viziava sopratutto per la sua salute precaria ( nel 1895 era stato colpito da pleurite e nel 1898 da tifo).
Poco prima del tifo Amedeo aveva iniziato a prendere lezioni di disegno, cosa di cui, come scrisse la madre nel suo diario, "...aveva una gran voglia da un pezzo. Lui si vede già pittore...". Una volta guarito Modigliani fu autorizzato a lasciare la scuola , per la quale non aveva mai mostrato interesse e a quattordici anni iniziò a studiare solo arte sotto la guida di Guglielmo Micheli, un pittore locale.
Testa di donna con cappello dipinto nel 1907, |
Nel marzo del 1903 si stabilì a Venezia, dove per tre anni continuò gli stessi studi presso la Scuola Libera di nudo del Regio Istituto di belle Arti. Potè farlo grazie all'aiuto economico dello zio Amèdèè Garsin, fratello della madre, da cui aveva ereditato il nome di battesimo.Solo una piccola parte delle opere di Modigliani in quegli anni è giunta sino a noi e sono anche le notizie relative alla vita che condusse durante il soggiorno veneziano.
Roma, 27-2-2006 Il Presidente Ciampi durante la visita alla Mostra "Modigliani" osserva un ritratto di Leopold Zborowski, illustrato dalla Prof.ssa Mariateresa Benedetti. Zborowski divenne il mercante di Modigliani. Amava l'arte appassionatamente e fu sempre devoto all'artista, arrivando persino a vendere i propri vestiti per finanziarlo.
Hanka Zoborowska, moglie del mercante, posò per l'artista per fargli risparmiare i soldi per una modella Ritratto eseguito nel 1918 |
Ritratto del primo mercante di Modigliani Paul Guillaume-1916 |
IL CAPOLAVORO
Nudo sdraiato (1917-18) 510x750 cm Collezione Gianni Mattioli Milano.
Il nudo sdraiato è forse il tema a cui viene più spesso associato Modigliani e questo è uno degli esempi più splendidi nella sua combinazione di eleganza di linee, semplicità di disegno,pennellata espressiva e intenso erotismo. La donna si stende lungo tutta la tela con braccia e gambe tagliate dal bordo del quadro: i toni dorati dell'incarnato del volto e del corpo risaltano a confronto con le larghe pennellate terracotta, blu spento e bianco dello sfondo.
Modigliani era uno straordinario disegnatore e difattti la forza dell'immagine sta tutta nella bellezza delle linee: i contorni del busto e delle braccia, la statuaria semplicità del collo e l'ovale del viso. Il disegno della figura e il libero trattamento dello sfondo completano la fluidità dell'immagine. La posa e l'espressione suggeriscono intimità, ma la stilizzazione dei lineamenti aggiunge un senso di smaterializzazione. Gli arti incompleti accrescono tale effetto e fanno apparire la donna più vicino a chi la osserva
L'Amazzone- 1909( 92 x 65 cm) Collezione privata.
Modigliani ricevette l'incarico di dipingere questo ritratto da una giovane aristocratica di cui non si conosce il nome, nota solo come "Madame la baronne de H". La committende che si aspettava un'immagine attraente e piena di fascino analoga a quelle di Giovanni Boldini o Antonio Mancini, i famosi ritrattisti dell'alta società dell'epoca, non fu soddisfatta del risultato e rifiutò il dipinto, che venne acquistato dall'unico vero mecenate di Modigliani, Paul Alexandre. Modigliani aveva creato un'immagine straordinaria ma certo non lusinghiera senza nessuna traccia di quell'insistita attenzione alla preziosità degli abiti tanto cara ai ritrattisti mondani.
Dopo questa esperienza, si rese conto che questo genere di lavoro non gli confaceva e non fece più opere simili.
Jeanne Hèbuterne- in Maglione Giallo (1919 circa) 100 x 65 cm.
The Solomon R. Guggenheim, New York.
Negli ultimi anni la modella preferita dell'artista fu la sua compagna Jeanne Hèbuterne qui in uno dei suoi ritratti più riusciti. Non è datato, ma le forme estremamente allungate e modellate in armoniose linee fluide indicano che il ritratto fu dipinto nell'ultimo periodo, forse nel 1919 o, al più presto, nel 1918. Nonostante il giallo caldo del maglione, l'atmosfera del dipinto è lungi dall'essere allegra, in quanto Jeanne viene presentata più come idolo lontano e distaccato che come essere umano. La testa, in un collo di cigno, ricorda le maschere africane e gli occhi sono ridotti a due fessure di azzurro gelido.
A posteriori, conoscendo i tragici eventi che videro protagonisti Modigliani e Jeanne, si potrebbe leggere nel dipinto una sorta di premonizione di ciò che sarebbe successo: in ogni caso è certamente possibile percepire nel quadro molta tensione e inquietudine.
Nel 1918, Modigliani si trasferisce nel sud della Francia per sfuggire alle privazioni della guerra.
Jeanne gli da una bambina, anche lei chiamata Jeanne. Nel 1920, tornato a Parigi, si ammala. Muore il 24 gennaio: il giorno dopo Jeanne incinta, si toglie la vita.
Nel 1918, Modigliani si trasferisce nel sud della Francia per sfuggire alle privazioni della guerra.
Jeanne gli da una bambina, anche lei chiamata Jeanne. Nel 1920, tornato a Parigi, si ammala. Muore il 24 gennaio: il giorno dopo Jeanne incinta, si toglie la vita.
Amedeo Modigliani(1919) olio su tela. Dimensioni 46x33 cm
Collezione privata.
« La vita è un dono, dei pochi ai molti, di coloro che sanno e che hanno a coloro che non sanno e che non hanno. »
(Amedeo Modigliani, dedica apposta sul ritratto della modella Lunia Czechowska)
Lunia Czechowska era la moglie dell'amico di infanzia di Léopold Zborowski, mercante d'arte e mecenate di Modigliani. Alla Czechowska, il pittore, dedicò numerosi ritratti.
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STELLE
Stelle.
Silenti spettatrici
di ire e di gioie
di cose terribili.
Immote compagne
del viandante solitario
del pescatore di notte
di chi attende un ritorno.
Agli sguardi offrono
gioiose faville.
Splendore diffondono.
Desideri accendono.
Stelle.
Ardenti dispensatrici di speranze.
I sogni illuminano
di colori in gamma impensata.
Splendenti ammiccano
nelle notti d'estate.
Richiamo di bionde sirene
per il novello Ulisse.
Stelle.
Nella loro magica polvere
dall'inizio del tempo è racchiuso
il mistero dell'Universo.
Annarita Ruberto
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