Per conservare vivi e funzionanti i nostri rapporti con gli antichi maestri, in ultima analisi, è necessario forzarli. Questa lucida affermazione di Francis Haskell ci ricorda quanto sia difficile, per la storia dell'arte come disciplina scientifica, tenere in vera tensione il dialogo personale, intellettuale ed emotivo con le opere d'arte del passato.Anche per questo è importante ricordare che le più penetranti, pur se spesso le più forzate, interpretazioni di un artista sono state elaborate da altri artisti.

mercoledì 12 ottobre 2011

Il Barocco leccese.


Tra sacro e profano.
I due volti di Lecce 
Chiese, monasteri, palazzi signorili: quella di Lecce è l'immagine di  una città dal compatto tessuto urbano in cui le varie  tipologie edilizie e le varie epoche risultano unificate dall'esuberanza decorativa degli apparati plastici generosamente profusi sulle superfici fino a rendere inscindibile il rapporto tra architettura e scultura.
Grazie anche all'utilizzo della pietra locale, tenera e facilmente modellabile, si sviluppa a Lecce un originale linguaggio figurativo espressione delle peculiarità culturali della zona salentina nel corso deisecoli.
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Porta Napoli



La nostra visita inizia con Porta Napoli. E'la più monumentale delle tre porte cittadine conservatesi a Lecce. Fu costruita nel 1548 in onore di Carlo V e reca nel frontone lo stemma dell'impero austro-spagnolo: l'acquila bicipite.


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Tra l'inoltrato Cinquecento e il Settecento Lecce tende progressivamente ad assumere l'aspetto di una cittadella della fede dove spiccano le emergenze di chiese e conventi.E' infatti nel fervido clima di restaurazione spirituale, giungono nella città, con l'intenzione di farne un baluardo del cattolicesimo, i gesuiti nel 1574  e i teatini nel 1586, provvedendo alla costruzione del loro insediamento. Si lega inoltre proprio a un ordine, quello dei celestini, il monumento simbolo di Lecce e la chiesa di santa croce.

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Basilica di Santa Croce e Palazzo del Governo
Parte inferiore della facciata di Santa Croce con, a sinistra, il palazzo del Governo, ex-Convento dei Celestini.


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Lecce - Palazzo del Governo
Palazzo del Governo L'ex-Convento dei Celestini, attiguo alla basilica di Santa Croce, fu costruito nel 1659. Oggi ospita l'amministrazione della Provincia.
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Lecce - Basilica di Santa Croce
Nel panorama architettonico leccese è la chiesa di Santa Croce a offrire il riscontro più immediato di questa arte sincretica.
La chiesa di Santa Croce è il monumento più importante di Lecce. Viene considerata il capolavoro del barocco leccese. Fu iniziata già nel 1353, ma i lavori furono sospesi dopo poco e ripresero solo nel 1549 sotto la direzione di Gabriele Riccardi. La costruzione fu conclusa ben 150 anni dopo, nel 1695.Il fervore costruttivo del Cinquecento continua anche nel secolo successivo, grazie alla figura  del vescovo  Luigi Pappacoda che rilancia le iniziative edilizie legate al  clero secolare promuovendo, tra l'altro, gli interventi connessi a un altro punto nevralgico della città,la piazza del Duomo.
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File:Detail santa croce 6.jpg
Splendido e maestoso il rosone centrale, profilato da una corona di foglie di acanto.(Costruzioni Architettoniche dove non mancano scultorei ricchi e fantasiosi di sacro e profano nella presenza contemporanea di figure di angeli e di nudità mitologiche, animali fantastici, elementi fitomorfì)

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Piazza Duomo con Palazzo Vescovile
Una delle più belle piazze d'Italia. Un unico ingresso dà accesso alla piazza circondata interamente da edifici barocchi. Nella foto il palazzo Vescovile, a destra del duomo, realizzato nel XVII secolo con loggiato angolare.(cliccando sull'immagine potete ammirarla in veduta notturna..da mozzafiato)
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Ponte tra occidente e Oriente,
Lecce è depositaria di memorie classiche
e bizantine ma anche terra di radicate
culture locali nelle quali sopravvive
un sostrato pagano e mediterraneo fatto
di miti legati all'abbondanza e alla
fertilità della terra, tipici di una realtà
fortemente legata al mondo agricolo.

Il viaggiatore George Berkeley, nel 1717,
Di fronte alla magnificenza di Lecce
  sostenne che
"la più bella città italiana 
si trova in un angolo del tacco"

La stessa cosa ho pensato umilmente io 
mentre umilmente  preparavo il post.

Immagini dal web.
Informazioni dal libro-
La Storia Dell'Arte-

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Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da argenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello a Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d’oro
e l’albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
Ma tu sì, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l’assenzio
di una sopravvivenza negata.


Alda Merini, da "La Terra Santa" 1983

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