Per conservare vivi e funzionanti i nostri rapporti con gli antichi maestri, in ultima analisi, è necessario forzarli. Questa lucida affermazione di Francis Haskell ci ricorda quanto sia difficile, per la storia dell'arte come disciplina scientifica, tenere in vera tensione il dialogo personale, intellettuale ed emotivo con le opere d'arte del passato.Anche per questo è importante ricordare che le più penetranti, pur se spesso le più forzate, interpretazioni di un artista sono state elaborate da altri artisti.

lunedì 9 gennaio 2012

MONET E LA PITTURA EN PLEIN AIR

Eugène Boudin (Honfleur, 12 luglio 1824 – Deauville, 8 agosto 1898)

Se Monet divenne un pittore di paesaggio lo dovette, almeno inizialmente, a Eugène Boudin.(Opere)
 Boudin,  alla fine degli anni Cinquanta  aveva visto nella vetrina del coloraio Gravier di Havre, dove esponeva i suoi lavori, le caricature di Monet, più giovane di sedici anni , e lo aveva invitato a unirsi a lui per dipingere all'aria aperta sulla costa normanna.Boudin, dava al paesaggio che dipingeva freschezza e naturalezza, era molto attento ai mutamenti delle  nubi e delle onde, colpirono Baudelaire che lodò l'artista nella recensione del Saloon del 1859; l'ammirazione del del poeta non si rivolgeva tanto al quadro lì esposto quanto agli schizzi a olio eseguiti all'aria aperta, che aveva appena visti nello studio dell'artista: nel suo scritto Baudelaire sottolineava il fatto che Boudin appuntasse con cura, su ognuno dei fogli, la data e l'ora, analogamente a quanto aveva fatto John Constable mezzo secolo prima nei suoi schizzi di nuvole.
La spiaggia di Trouville-1864
Parigi  Musèed'Orsay


La capacità di catturare gli effetti transitori e reali del momento fanno di Eugène Boudin una figura importante nella storia del plein air francese, uno dei precursori più diretti della pittura impressionista.

Gli studi all'aria aperta tanto ammirati da Baudelaire, vengono da lui sviluppati in i  paesaggi  più rifiniti, realizzati in atelier; a partire dagli anni Sessanta i paesaggi si popolano di figure diverse, non lavoratori locali, ma quelle dei turisti fra i quali Boudin trovava i suoi clienti. Nei dipinti degli anni Sessanta l'artista registra quindi la voga crescente del turismo nelle località costiere-uno dei temi classici della successiva pittura della vita moderna , di Manet e degli impressionisti-senza mai perdere, tuttavia la capacità di trascrivere fedelmente la luce sempre mutevole del paesaggio normanno.




Particolari

Notizie e immagini prese
da questo libro. Tranne la prima

 e la seconda 
Altra figura notevole, sotto i profili appena delineati,  è quella di Johan Barthold  Jongkind, olandese di nascita, ma attivo da anni sulla costa normanna dove dipinge analogamente  a Boudin ( su cui ebbe notevole influsso), en plein air. E' anch'egli come quest'ultimo, un grande pittore dei cieli. A differenza di Boudin,  Jongkind trascurava i turisti in vacanza, si soffermava sui lavoratori della costa e, crede della tradizione di marine olandesi, dipinge anche imbarcazioni e i porti.Monet,  icontra Johan nel 1862 e i suoi dipinti negli anni successivi risentono molto dell'arte di questo pittore, le cui opzioni tecniche e tematiche lo confermano nella direzione già indicategli da Boudin e contribuiscono ad arricchire la varietà dei sui motivi. Sino alla metà sessanta Monet conserverà l'abitudine  di andare a dipingere sulla costa in compagnia di Boudin sia di Jongkind. Monet stesso confesserà: 
"Se sono diventato pittore lo devo a Eugène Boudin.
 È a lui che devo l'educazione definitiva del mio occhio".

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