Per conservare vivi e funzionanti i nostri rapporti con gli antichi maestri, in ultima analisi, è necessario forzarli. Questa lucida affermazione di Francis Haskell ci ricorda quanto sia difficile, per la storia dell'arte come disciplina scientifica, tenere in vera tensione il dialogo personale, intellettuale ed emotivo con le opere d'arte del passato.Anche per questo è importante ricordare che le più penetranti, pur se spesso le più forzate, interpretazioni di un artista sono state elaborate da altri artisti.

domenica 26 aprile 2009

Tiziano Vecellio



Tiziano, nato a Pieve di Cadore intorno al 1490, da giovane fu allievo a Venezia del Giorgione, assieme al quale lavorò agli affreschi del Fondaco dei Tedeschi, assimilandone la rivoluzionaria tecnica pittorica basata sull'uso autonomo del colore. Dalle prime opere Tiziano sperimenta, però, la forza plastica del colore nel costruire le forme con effetti molto diversi rispetto alla pittura morbida e velata del Giorgione. Opera fondamentale della giovinezza sono gli affreschi con le storie di sant'Antonio, dipinti nel 1511 nella scuola del Santo a Padova dove l'artista si cimentò nella narrazione drammatica a lui congeniale. Nel frattempo, sulla scia di Giogione, Tiziano dipinse quadri da stanza dai soggetti ermetici.


Il Primo Tiziano tra Naturalismo e Misura Classica.








LA PRESENTAZIONE DELLA VERGINE AL TEMPIO
Tiziano Vecellio
1538 - Olio su tela cm 335x775

Questo dipinto di Tiziano, eseguito tra il 1534 ed il 1539 per la Sala dell'Albergo della Scuola di santa Maria Della Carità, oggi inglobata nelle Gallerie dell'Accademia, ha per soggetto la "Presentazione della Vergine al tempio". La Vergine Maria, ancora giovinetta sta a metà della scalinata, e una folla incuriosita l'attornia. Fra i personaggi, sulla sinistra, con abiti del Cinquecento, appaiono ritratti probabilmente alcuni dei componenti della confraternita.Alle porte del tempio, accolgono Maria dei sacerdoti, vestiti con preziose tuniche rosse e verdi ed oro. Nello sfondo si vedono delle montagne, le Marmarole, del Cadore, luogo di provenienza di Tiziano, mentre, in alto, domina un cielo molto nuvoloso.Al fianco del tempio si vedono altri tre edifici, che richiamano stilisticamente l'architettura del Cinquecento. Il primo è sostenuto da alcune colonne in stile corinzio decorate con foglie d'acanto. Sul suo lato, si affacciano alla finestra due persone che guardano interessate. In esse si può riconoscere Tiziano stesso con la moglie, che osservano la loro figlia, in basso, che si appoggia agli scalini con le mani. Nel secondo edificio, sul fronte, sporge un piccolo terrazzo con tre persone che dialogano fra loro. Sulla sinistra del dipinto, dietro al gruppo di donne e uomini vi sono due costruzioni: la prima con archi è seguita da un monumento piramidale con, alla sommità, una sfera. Al lato della scalinata, una vecchia dalla tunica azzurra e scialle bianco , vende le uova mentre una scultura, priva di testa, si erge all'estrema destra.A questi particolari si è voluto dare l'interpretazione simbolica delle tre ere: ante legem, cioè l'era del paganesimo, rappresentata dalla statua acefala; sub legem, cioè l'epoca del giudaismo, rappresentata dalla vecchia; sub gratia, cioè l'era del cristianesimo con la futura nascita di Gesù dalla Vergine Maria.


Il miracolo del neonato. 1511,

affresco del Santo, Padova, Italia.



Tiziano: Guarigione di un figlio, 1511,

scuola de Santo, affresco, Padova Italia.




Tiziano:il miracolo del marito

geloso del 1511.

Affresco Scuola del Santo, Padova Italia





Nei tre Miracoli di Sant'Antonio (il Neonato che discolpa la madre, il miracolo della donna ferita, il miracolo del piede risanato) affrescati nella Scuola del Santo a Padova, la larghezza d'impianto, le forme in scorcio, la prospettiva aerea e lineare del paesaggio, la vivacità cromatica dei primi piani narrano il graduale sviluppo della pittura tizianesca.






Amor sacro e amor profano Tiziano, 1513 olio su tela,

118 × 279 cm Roma, Galleria Borghese







L'andamento orizzontale della composizione, guidata dal sarcofago raffigurato al centro, segue la forma della tela. Le figure si collocano su un piano parallelo allo spettatore.La leggera inclinazione delle due donne forma un triangolo ideale con il vertice al di fuori dello spazio dipinto.

In quest'opera predomina l'ampia spazialità del paesaggio retrostante. La natura non fa solo da sfondo ma è essa stessa protagonista.
Fa da sfondo all'allegoria un paesaggio verdeggiante, popolato da cacciatori e da una coppia di amanti.





Particolari












Particolare


Al centro del sarcofago è raffigurato lo stemma di Niccolò Aurelio, segretario della Repubblica Di Venezia.
Sul fondo del bacile poggiato sopra il sarcofago è stato rinvenuto un altro stemma quello di Laura Bagarotto, sposa dell'Aurelio nel 1514, si pensa che il dipinto sia stato eseguito in occasione del matrimonio.




Particolare






Alle spalle delle due donne, il piccolo Cupido immerge la mano nell'acqua che riempie il sarcofago antico decorato con rilievi di soggetti mitologico.
Il soggetto di questo dipinto allegorico, ancora oggi è difficile da decifrare.
L'opera è nota con il titolo Amor Sacro e profano, ma anche come Beltà ornata e disornata o ancora come Tre amori, tutto questo non rende pacifica neanche l'identificazione delle figure presenti nella scena.












Probabile che la donna nuda seduta sulla destra sia Venere, dea dell'amore, la lucerna accesa che reca in mano sarebbe la sacra fiamma dell'amore, la sua nudità andrebbe letta come un riferimento alla purezza dell'idea dell'amore che la dea incarna.











Assai più discussa è invece l'identificazione dell'altra donna vestita elegantemente con abiti di moda e dalle mani inguantate, caratteristica dell'abbondanza nobiliare.
La donna potrebbe simboleggiare l'amore terreno, ovvero la forza genitrice della natura.L'abito bianco, la presenza della cintura e lo sguardo fisso avanti che mostra indifferenza alle lusinghe di Venere, hanno indotto talvolta a riconoscere nella donna la personificazione della castità.










Assunta Venezia 516 al 1518.
Tiziano portò a termine la prima significativa commissione religiosa per una delle più importanti chiese di Venezia: la pala con l'Assunta per l'altare maggiore di S. Maria Gloriosa dei Frari, con quest'opera monumentale l'artista si affranca completamente dell'eredità del Giorgine, creando un nuovo modello di pala d'Altare.



Particolare




Dipinti Mitologici.





Tiziano Baccanale-1518-19.Madrid. Museo di Prada.









Tiziano: Offerta a Venere,1519 Madrid Museo di Prada.






Bacco e Arianna




A partire dal 1518 per Alfonso I d'Este, Tiziano decora il "camerino d'alabastro", studio privato del Duca. Ne fanno parte l' "Offerta a Venere", il "Baccanale" e il "Trionfo di Bacco e Arianna". I soggetti mitologici sono di matrice classica, così come le pose plastiche mutuate dalla statuaria antica, ma Tiziano rinnova il genere con la sensualità delle forme, i colori brillanti e densi e l'elemento naturalistico tipico veneziano.











Flora. c.1515-1520- Galleria degli Uffizi, Florence, Italy



Una prosperosa donna occupa il primo piano della composizione. La succinta tunica ha un’ampia scollatura che lascia intravedere la bianca carnagione della mammella sinistra; i lunghi capelli ondulati che incorniciano il delicato volto scivolano sulle spalle contribuendo ad aumentare la sua sensualità.Con la mano sinistra sorregge un prezioso scialle damascato, mentre con quella destra tiene un bouquet di gelsomini, viole e rose. In passato la donna ritratta è stata identificata come l’amante di Tiziano














Tiziano: Venere di Urbino 1538. Firenze, Galleria degli Uffizi

La scena, collocata all'interno di un'ampia camera da letto, vede al centro Venere
raffigurata in tutto il suo splendore, distesa su un letto con un cagnolino ai piedi.
La donna volge lo sguardo verso lo spettatore, perfettamente consapevole della sua nudità e della propria bellezza.
Tiziano utilizza al meglio le potenzialità espressive del colore, giocando sull'accostamento per contrasto per esaltare al massimo alcuni dettagli.
Sul fondo della stanza due donne stanno rovistando in una cassapanca istoriata per scegliere gli abiti che la dea indosserà.






I Ritratti



Tiziano: Ritratto di Carlo V Imperatore,


1532-33 Madrid Museo del Prado.









Tiziano: Ritratto d'uomo detto ancheL'Uomo del guanto,

1523, Parigi, Musèe du Louvre








Tiziano: Ritratto del Duca Federico
II Gonzaga. 1525 Madrid. Museo di Prado





Tiziano cominciò la sua brillante carriera di ritrattista intorno al 1515, ma solo a partire dal decennio successivo si affermò in questo campo presso le maggiori corti italiane ed europee. Attraverso i ritratti si fece testimone e interprete della realtà del suo tempo, rappresentando non solo le sembianze fisiche e le peculiarità psicologiche dei protagonisti della vita politica, religiosa e culturale. Quello che riusci a cogliere e riprodurre è il carattere "ideali" dei ritrattati e la concezione che avevano di se stessi e del loro ufficio e volevano proporre al mondo attraverso la loro immagine riprodotta.






Tiziano, Concerto campestre, Parigi, Museo

del Louvre, 1508-1509, olio su tela, cm. 110 x 138.


Il CONCERTO CAMPESTRE venne acquistato da Luigi XIV nel 1671 dal banchiere e collezionista Jabach. Come tutte le collezioni reali oggi appartiene allo stato francese, esposto al Museo del Louvre.
Nel tempo la sua bellezza ha conquistato tanti celebri artisti, fra i quali Manet che a lui s'ispirò per il suo celebre DÉJEUNER SUR L'HERBE.
Traduzione-(Colazione sull'erba)



Ormai osannato come il più celebre pittore del tempo, Tiziano è conteso tra le corti italiane: lavora a Mantova per i Gonzaga e ad Urbino per i duchi. Nel 1542 ha inizio la sua collaborazione con papa Paolo III e con la sua famiglia; ben presto si trasferisce a Roma e qui rimane fino al 1546. Nel contempo, la sua apprezzata attività di ritrattista procede ed egli ha l'occasione di ritrarre Carlo V durante la sua incoronazione nel 1530. L'imperatore e suo figlio Filippo II, futuro re di Spagna, ne fanno il loro pittore prediletto. Tiziano lavora per anni al servizio della famiglia asburgica. Muore il 27 agosto del 1576, mentre infuria la peste, lasciando incompiuta l'opera che avrebbe desiderato venisse posta sulla sua tomba: la "Pietà"

Post tratto dal libro: Storia dell'arte Universale-Da Raffaello a Tiziano- Immagini da Google

8 commenti:

  1. Grandi opere d' arte..Un saluto Dual.

    RispondiElimina
  2. Post strepitoso, rosy! Bravissima. Non ho altro da aggiungere se non il complimentarmi con te per il tuo impegno e la tua passione.

    Un abbraccio grande.
    annarita

    RispondiElimina
  3. Agli esami il "terrore" erano le domande su "amor sacro e amor profano"...
    C'è tutta una allegoria dietro, e si finiva sempre con argomentazioni troppo filosofiche!!!
    L'ultimo periodo di Tiziano è quello che preferisco. Anticipatore dell'Espressionismo...

    RispondiElimina
  4. Un saluto caro a te dual e buona serata.

    Grazie Annarita, sei gentilissima,

    Ti abbraccio.rosy.

    Cara Follettina, i critici cercano di leggere sempre un'opera e ognuno ha la sua versione.
    La tua l'ho letta e anche Laura...la sua risposta è questa:
    in tarda età, Tiziano poteva dare l'impressione, di accostarsi all'impressionismo, per le sue larghe e rade pennellate.

    Un bacione

    RispondiElimina
  5. Rosy
    Che bello!
    attraverso te stò
    imparando ad amare anche
    l'arte ...
    A volte mi chiedo cosa
    sia l’arte.
    Io credo che sia la
    capacità
    di universalizzare il
    messaggio che si intende
    dare, fare
    in modo, cioè, che ognuno si ritrovi nell’opera di cui
    affronta la lettura.
    Qui abbiamo un duplice
    esempio di arte, la
    capacità del pittore di
    comunicare una sensazione
    a chi ammira il dipinto
    e la capacità della
    scrittrice di trascinare il lettore con sè nella
    descrizione narrata.
    E’ poco tutto questo?
    Penso proprio di no.
    Bravissima ...non si
    può dire altro ....

    BUONA SERATA

    LINa

    RispondiElimina
  6. Grazie cognatina, che bel commento il tuo.
    Sono contenta che stai apprezzando l'arte, come si può restare indifferenti dinanzi a tanta bellezza!
    Da tre anni circa non faccio che incontrare artisti e come dici tu...ogni quadro del medesimo artista ha sempre una chiave di lettura diversa e sempre emozionante, un pò come i poeti che con i loro versi ci trasmettono emozioni che arrivano al cuore...che meravigliosa creatura che è l'uomo con i suoi talenti

    RispondiElimina
  7. Ho amato molto Tiziano, complimeti per l'impegno e la pazienza nel comporre questo post! Ciao, Arianna!

    RispondiElimina
  8. Tiziano!! è tra i miei preferiti..quando a gennaio a Firenze ho potuto vedere alcune delle sue opere a Palazzo Pitti ho provato un'emozione indicibile.
    Ciao Rosy, un bacione.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...