Per conservare vivi e funzionanti i nostri rapporti con gli antichi maestri, in ultima analisi, è necessario forzarli. Questa lucida affermazione di Francis Haskell ci ricorda quanto sia difficile, per la storia dell'arte come disciplina scientifica, tenere in vera tensione il dialogo personale, intellettuale ed emotivo con le opere d'arte del passato.Anche per questo è importante ricordare che le più penetranti, pur se spesso le più forzate, interpretazioni di un artista sono state elaborate da altri artisti.

martedì 22 settembre 2009

L'età dell'impressionismo. Seconda parte I Macchioli





Caffè Michelangelo-
Adriano Cecconi nel 1867 circa,
-collezione privata-

I Macchiaoli

Il panorama Artista dell'Italia alla metà del XIX è eterogeneo, fortemente connotati in diversi contesti sociali e culturali. Un fenomeno che scorre parallelo al processo della liberazione e unificazione della penisola. Il comune senso patriottico è uno dei fattori che molto contribuisce alla diffusione di linguaggi pittorici, tra artisti di estrazione sociale diversa.

Il movimento più importante dell'Ottocento Italiano si forma a Firenze.
Il luogo d'incontro era una saletta del "caffè Michelangelo" e qui che dalle fervidi discussioni sui problemi dell'Arte si comincia a parlare di nuovi modi di dipingere.
E' nel 1856 che si pone la data ufficiale di nascita della pittura a "Macchia"

Nei dipinti dei Macchiaoli le forme non sono isolate dal contesto naturale mediante la linea di contorno disegnata ma come macchie di colore distinte o sovrammesse ad altre macchie di colore.

Fondamentale è però il gioco che svolge la luce poichè la forma per i macchiaioli non esiste ma è creata dalla luce.
Ed è dunque la luce che colpendo gli oggetti viene rinviata al nostro occhio come colore.

Il colore è per l'individuo l'unico modo di entrare in contatto con la realtà che, per i macchiaioli, dovrà essere restituita nel quadro come una composizione di macchie.

Questa teoria influenza il successivo movimento impressionista francese, approfondendo il discorso.

Nel 1875 l'esperienza della "Macchia" era ormai conclusa.

Laura Panucci.


DENTRO IL CAPOLAVORO


la Rotonda dei bagni Palmieri,
1886, Firenze, Palazzo Pitti.

L'opera, di piccolissime dimensioni (12 X 35)Ben testimonia le ricerche pittoriche di Fattori nell'estate livornese del 1866, quando l'artista rielabora, con esiti incantevoli, la lezione macchiaiola acquisita negli anni passati a Firenze nelle sale del Caffè Michelangelo.
La scena è uno scorcio di vita quotidiana di alcune signore.
L'artista non ha dipinto l'opera en plein air ma ha tratto dal vero solo numerosi schizzi, elaborati poi in studio.La fisionomia delle donne e il paesaggio di sfondo sono suggeriti da tessere di colore ben definite, in linea con le tesi macchiaiole.Le ridottissime dimensioni del supporto non vanno a discapito del respiro monumentale e della vastissima e ariosa apertura spaziale che Fattori sa imporre alla scena.




Silvestro lega. Bersaglieri che conducono
prigionieri austriaci, Galleria d'arte Moderna, Firenze
Episodio della guerra del 1859
L'opera raffigura il ritorno dei bersaglieri
da una ricognizione con dei prigionieri
austriaci e fu eseguita dall'artista intorno al 1861.



SILVESTRO LEGA Bambine che fanno le signore,
cm. 25 x 41,5, Collezione privata, Firenze





Mario Puccini Bambina nei campi,
cm. 40,5 x 32, collezione privata,
Livorno




Cecioni, Adriano (1836-1886) -
1866 Le ricamatrici (Le ricamatrici)
Questo artista appartenne al gruppo storico
dei Macchiaioli.
Durante un soggiorno a portici, dal 1863 a 1867
fondò la "scuola di Resina"


DENTRO AL CAPOLAVORO

Il campo Italiano dopo la battaglia di Magenta
Giovanni Fattori, 1862, Firenze, Palazzo Pitti.

IL 23 Settembre 1859 il governo provvisorio della Toscana bandisce un concorso per varie categorie di opere d'arte di ispirazione patriottica. Il concorso prende il nome dal barone Bettino Ricasoli, capo del governo e ministri interno, che con il ministro della pubblica Istruzione marchese Cosimo Ridolfi ne è promotore. Il regolamento prevede diverse sezioni, dedicate a soggetti di storia antica, moderna e contemporanea
Giovanni Fattori partecipa alla sezione dedicata alla battaglia di Magenta, inviando due bozzetti, vince il secondo ( Il campo Italiano dopo la battaglia di Magenta) L'artista non si concentra sugli episodi eroici della battaglia , ma sulle retrovie. L'opera di fattori può essere considerata il primo quadro di genere storico moderno...I soldati sono persone qualunque non ci sono eroi nè volti riconoscibili. La battaglia è finita, si raccolgono i feriti e si contano i caduti. Le suorine, con i loro abiti bianche e neri, cosi come i soldati con i copricapi rossi e le uniformi scure, offrono a Fattori il terreno per inserire contrasti cromatici tipici della pittura di macchia.


VINCENZO CABIANCA La partenza della paranza,
collezione privata, Milano

Francesco Gioli
Le boscaiole di San Rossore, 1887
Olio su tela

Telemaco Signorini
Sulle colline a Settignano, 1885
Olio su tela - Dim: 37 x 50 cm


TELEMACO SIGNORINI-
Una via di Edimburgo, cm. 38 x 30, Collezione privata,
Lugo di Vicenza


Silvestro Lega, Il pergolato,1868, Milano,
Pinacoteca di Brera.


Antonio Puccinelli, La passeggiata al Muro Torto,
1852, olio su tela, 46x56. Collezione privata.

DENTRO IL CAPOLAVORO

Silvestro Lega
Il canto dello stornello.
1867, Firenze, Palazzo Pitti

Dipinto esposto per la prima volta alla Promotrice fiorentina del 1867, è uno dei capolavori di Lega.
La semplicità apparente della scena nasconde un'impaginazione complessa e una profonda riflessione sui classici del Quattrocento italiano. No a caso Silvestri approda alla pittura di macchia attraverso una fase dell'accademia.

La donna che suona al pianoforte è legata sentimentalmente all'artista, che vive ospite della sua famiglia, in una splendida villa nei dintorni di Firenze.
Insieme alla Batelli, maestra di musica anche nella realtàposano le sue due sorelle.
Soggetto di vita quotidiano e privato che Lega le da una dimensione quasi fosse una pala d'altare.

Fuori dalla finestra, la dolce campagna toscana, avvolta nella bruma estiva. Anche questo scorcio di paesaggio, appena accennato, suggerito, fa correre il pensiero, con la serenità, alle vedute inserite come sfondo nelle pale quattrocentesche.

I riferimenti alla pittura rinascimentale presenti nella tela di lega non sono forzati nè sono ostentate imitazioni volute ad ogni costo L'artista intende riportare la pittura al vero "ai nostri grandi quattrocenteschi", il desiderio di continuare la sana tradizione non più col sentimento divino di quel tempo ma col sentimento umano dell'epoca nostra.







Raffaello Sernesi, Ladruncoli di fichi,
1861 ca., olio su cartone, 18,2x13,5.
Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti.


Ritratto di Alaide Banti in bianco, cm. 42 x 23,
Galleria d'Arte Moderna , Firenze


Telemaco Signorini,
Pescivendole a Lerici nel golfo di La Spezia,
1860-61, olio su tela, 39x65. Collezione privata.

Vincenzo Cabianca,Le monachine,1861,
Istituto Matteucci.


Filippo Palizzi, dopo il diluvio, universale,1863,
Napoli, museo Nazionale di Capodimonte


Nino Costa Donne che imbarcano legna al al porto di Anzio
1832, Roma, Galleria nazionale d'Arte Moderna

Adriano Cecioni
"Interno con figura", 1868, Roma,
Galleria Nazionale d' Arte Moderna




Giuseppe Abbati Interno di un chiosco,
1863,Firenze, Palazzo Pitti.


Filippo Carcano.
La piccola fioraia 1862, collezione privata.


La "poetica degli affetti" Alla pittura di soggetto storico si associa, con sempre più evidenti punti di di contatto, una produzione di genere, che si fa espressione di una "poetica degli affetti", già propria dell'epoca romantica, ora riletta con spirito nuovo. Gli artisti "spiano" la vita quotidiana dell'uomo, ritraggono storie famigliare, si coglie il sorriso sul volto di una persona, la lacrima sulla gota di una fanciulla, si segue il mendicante nella pubblica via si penetrano, le piazze, le chiese, i teatri, le taverne. In lombardia lavora Filippo Carcano, abile interprete di scene del genere. La sua opera più importante, la piccola fioraia, è un capolavolo di piacevolezza. Vede protagonista una giovane donna mendicante seduta a riposare, accanto al suo cesto di fiori appassiti, sul gradino di un vialetto che conduce alla sua abitazione.





Gioacchino Toma Luisa S. Felice in carcere, 1874,
Napoli, Museo di Nazionale di Capodimonte







Splendida tela di Toma dedicata a una delle figure femminile del Risorgimento.
La donna condannata alla decapitazione dai Borbone per avere rivelato al governo i piani di restaurazione lealista. La pena suscita grande clamore perchè in città si mormora che la donna è incinta.


Vorrei capire
il senso della vita
Vorrei udire
la sua voce
Vorrei essere foglia e brezza
Vorre parlare con l'acqua,
col guardiano delle rocce,
con la luna, col sole
e dialogare con gli alberi
Vorrei scoprire
quel divino amore
che si cela all'interno delle cose.
Vorrei spaziare nell'universo,
giocare con le nuvole,
sedermi sui pianeti.
e nella quieta dell'univeso
vorrei trovare il mio nuovo
NUOVO CREDO.


Maria Rosaria Di Lella.

Immagini da Google.
Notizie dal libro
-La storia dell'arte-.
Ringrazio mia figlia Laura,
per la sua pesentazione
sulla pittura di "Macchia"


8 commenti:

  1. Carissima Rosy,
    che meraviglia qui!
    Leggere le parole e ammirare le opere è stato meglio che sfogliare un Bolaffi ;-))

    Tornerò sicuramente a farmi un'istruzione in materia e magare cercare qualche dipinto per eventuali futuri post....

    Ti auguro una buonissima giornata e complimenti anche a tua figlia Laura.

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  2. Cara Pasticcino, prendi tutte le immagini che vuoi e sarò felice.
    Questo blog è la mia passione, ci passo molto tempo. Pensa che Laura è laureta in consevazione dei beni Culturali e di libri d'arte a casa mia ne sono girati, ma non mi interessavano, anzi, quando rimettevo a posto la scrivania di Laura, non li guardavo neppure.
    Poi mi è nata la passione per l'arte per caso e grazie ad una persona in particolare...il resto è venuto da se.
    Un abbraccio notte serena

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  3. I miei amati macchiaioli! Vidi una mostra qui vicino, un anno fa...uno splendore! Ciao, Arianna

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  4. Bellissimo e quanta modernità e attualità in quest'arte. Brava rosy come sempre!
    Bacione

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  5. rosy, un degno completamento della prima parte. Congratulazioni a Laura per l'introduzione. Tutto molto interessante: dalle immagini ai tuoi versi.

    Esporrò i due link in vetrina d'onore, questa sera sul tardi.

    Un abbraccio affettuoso.
    annarita

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  6. Un bacione è sempre un grazie di cuore.
    Speriamo che posso continuare a farlo il mio caro soloimmagini. che tanto mi ha insegnato.

    Un bacione.

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  7. Arianna, sono veramente meravigliosi i macchiaioli, ne avrei postati ancora tanti.
    Ciao

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  8. Rosalba, la pittura della "macchia"
    secondo me andrebbe rivalutata.
    Perchè si svolge in un contesto storico molto importante.
    Un bacio.

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